La figura del Gladiatore da secoli affascina ed alimenta la fantasia dell'immaginario collettivo attraverso le sue caratteristiche dirompenti: lotta, sangue, schiavitù, potenza, sacrificio, crudeltà, giudizio, paura, gloria, morte. Roma per secoli ha tenuto la "Patria potestas" dei Gladiatori. Ma è giunto il momento di dare a Cesare quello che è di Cesare.
1967 d.C. Agropoli, contrada La Vecchia (Piano delle Pere). Un contadino arando il suo campo scopre con il suo aratro una antica tomba. Gli archeologi della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Paestum attestano che si tratta di una tomba risalente alla presenza Lucana sul territorio agropolese. La tomba Lucana è di notevole fattura, con pareti dipinte e con un corredo funebre contenente vasi firmati dal grande artista pestano Assteas, noto per il vaso "Il Ratto di Europa".
In quello stesso periodo a Paestum, in contrada Andriuolo, viene scoperta una necropoli Lucana.E quindi altre necropoli Lucane in località Arcioni, Gaudo, Laghetto. I dipinti delle pareti di alcune di queste tombe riportano gli stessi temi funebri della tomba Lucana di Agropoli. ( Le tombe Lucane sono attualmente esposte nel Museo di Paestum).
I Lucani conquistarono, verosimilmente, la greca Poseidonia tra la fine del V secolo e l'inizio del IV secolo a.C. Ne assimilarono parte della cultura, la chiamarono Paistom e si insediarono su tutto il territorio, dal fiume Sele all'attuale Agropoli. Costruirono numerose fattorie agricole e tra queste, molto probabilmente, anche una in c.da La Vecchia di Agropoli, dove è stata ritrovata la tomba. (foto 1 e 2 ).
L'importanza della tomba a camera divisa in due (marito e moglie), l'elevata qualità delle pitture e il ricco corredo funerario fanno pensare ad una importante famiglia con a capo un famoso guerriero lucano. La tomba datata dagli archeologi 350-320 a.C. è valutata di eccezionale importanza. La mia attenzione di umilissimo appassionato di storia locale si è soffermata sui dipinti funebri delle sue pareti. La "bottega" del tempo che ha costruito la tomba, ha realizzato dei dipinti di alta qualità con scene complesse rappresentanti personaggi in movimento. Una novità per quel periodo.
Il ritorno del guerriero lucano accolto dalla sua donna ; scene di quadrighe; combattimenti di "gladiatori". Scene, più o meno simili, dipinte da altre botteghe sulle tombe lucane rinvenute a Paestum.( foto 3, 4, 5) In modo particolare mi hanno colpito i dipinti dei Gladiatori che duellano in omaggio al defunto con l'intento di pacificare la sua anima. Giochi funebri detti: Munera (dovere, omaggio).
Approfondendo la ricerca ho messo insieme alcune date storiche:
- 350-320 a.C. : dipinti con giochi gladatorii sulle tombe lucane di Paestum ed Agropoli.
- 264 a.C. (dopo circa 100 anni ) : Roma, i figli del console Giunio Bruto Pera dedicano al padre defunto un combattimento con tre coppie di gladiatori.
- Dal 27 a.C. al 14 d.C. : l'Imperatore romano Ottaviano Augusto regolamenta i giochi gladatorii oramai diventati un evento pubblico.
Inoltre nelle numerose pubblicazioni da me consultate, buona parte degli archeologi concordano nell'affermare che, in base ai ritrovamenti dei dipinti sulle tombe Lucane, i primi combattimenti di Gladiatori si sono svolti nel nostro territorio. Con grande sorpresa, ma anche con enorme piacere, l'archeologia mi ha confermato che qui dove oggi noi viviamo, sono nati i primi Gladiatori. La speranza è che da questo momento gli Enti Pubblici locali possano iniziare un opera di valorizzazione archeologica, storica e turistica delle Tombe dei Gladiatori ritrovate a Paestum e ad Agropoli. I Gladiatori di Paestum e di Agropoli hanno dato origine ad una icona che ha affascinato, e tutt'ora conquista, tutto il Mondo. Diamo a Paestum e ad Agropoli quello che non era di Cesare.
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