Gli scienziati sono divisi sull'interpretazione dei 28 scheletri scoperti nel noto sito archeologico di Atapuerca, in Spagna.
Identificati in precedenza come Homo heidelbergensis di 600.000 anni fa, sembrano oggi essere degli uomini di Neandertal comunque non più vecchi di 400.000 anni.La Sierra de Atapuerca contiene il sito con più fossili umani al mondo e, per la sua importanza nel comprendere l'evoluzione, è diventato patrimonio mondiale dell'UNESCO. Milioni di euro, donati dall'Unione europea, sono stati spesi per la costruzione di un museo nella vicina Burgos.
Ma l'esperto britannico dell'evoluzione umana, il professor Chris Stringer, del Museo di Storia Naturale di Londra, ha messo in dubbio che il team al lavoro nel sito di Sima de los Huesos abbia identificato correttamente gli scheletri umani lì rinvenuti.
Invece di essere dei resti di Homo heidelbergensis risalenti a 600.000 anni fa, per Stringer quei resti sarebbero di Neandertal di non più di 400.000 anni.La differenza è cruciale per la comprensione dell'evoluzione umana.
Gli scienziati a La Sima credono che l'Homo heidelbergensis sia un antenato dell'uomo dei Neandertal, ma non dell'Homo sapiens. Tuttavia, altri, tra cui Stringer, ritengono che l'Homo heidelbergensis sia effettivamente un antenato della nostra specie.
"Il problema è che molti degli scheletri rinvenuti a La Sima hanno chiaramente le caratteristiche dei Neandertal", dice Stringer. "In particolare, i loro denti e mascelle hanno una forma molto simile a quelli dei Neandertal. Ma tutte le altre prove [che abbiamo] indicano che gli uomini di Neandertal non apparvero sulla scena per altri 200.000 anni. Datare queste ossa a una periodo così antico distorce completamente l'immagine della nostra evoluzione".
Questa critica è supportata da Phillip Endicott del Musée de l'Homme di Parigi. I suoi studi del DNA umano e neandertaliano hanno dimostrato questi ultimi non apparvero come una specie distinta fino a 400.000 anni fa. "Eppure le ossa di La Sima, che presentano caratteristiche di Neandertal, si ritengono essere di 600.000 anni", ha detto. "Questo non può essere vero".Un'altra critica è il metodo di datazione utilizzato fino ad oggi ad Atapuerca. Una stalagmite trovata appena sopra i resti è stata datata, grazie agli isotopi di uranio naturale, a 600.000 anni fa, e perciò gli scienziati a Sima sostengono che i fossili debbano essere più vecchi. Dicono che i 28 corpi furono gettati nella fossa come un atto di riverenza verso i morti e che la stalagmite sia cresciuta sopra i sedimenti.
Tuttavia, questa interpretazione è controversa. Nessuno ha trovato alcuna prova di un rit0 cerimoniale umano così antico. Inoltre, mancano alcune dita delle mani e dei piedi. "Se i corpi completi fossero stati gettati lì dentro, ci si aspetterebbe di vederne ogni pezzo", ha detto Stringer. "Ma non è così. Un sacco di parti scheletriche sembrano mancare".
Yolanda Fernández-Jalvo e Peter Andrews, rispettivamente dei Musei di Storia Naturale di Madrid e Londra, suggeriscono l'assenza di quelle piccole ossa si spieghi meglio assumendo che i corpi provenivano da un sistema di grotte e furono trasportati lì dalle inondazioni. Le dita di mani e piedi sarebbe andate dunque perdute durante gli spostamenti degli scheletri nella fossa, dove la stalagmite forse si era già formata.
Tuttavia, Juan Luis Arsuaga, l'archeologo che dirige gli scavi, respinge questa analisi: "È possibile dire che quei fossili erano dei primi Neandertal o dare loro un altro nome, non importa. Io preferisco dare un nome diverso". Arsuaga ha però ammesso che i 600.000 anni di età dati dal suo team forse sono troppi: "Stiamo lavorando su questo", ha detto.
The Guardian
Natural History Museum
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