La notte di giovedì 15 marzo sarà visibile la congiunzione tra Venere e Giove.
Occhi puntati a occidente la sera di giovedì 15 marzo: Venere e Giove, i due pianeti più brillanti visibili a occhio nudo, si incontreranno a distanza ravvicinata nel cielo dell'Emisfero settentrionale.
Sarà il picco di un fenomeno detto congiunzione planetaria, in corso già da tutta la settimana: i due pianeti appariranno separati nel cielo da soli tre gradi, pari alla larghezza di due dita a braccio teso. Lo spettacolo planetario sarà visibile a ovest per circa quattro ore dopo il tramonto, finché i pianeti non scompariranno dietro l'orizzonte.
Naturalmente la congiunzione è solo un'illusione ottica. I due pianeti restano in realtà lontanissimi: Venere si trova a circa 122 milioni di chilometri di distanza dalla Terra, mentre Giove è sette volte più lontano (844 milioni di chilometri).
"Da quando non crediamo più che i pianeti influenzino la vita dell'uomo, le congiunzioni non rivestono un particolare interesse scientifico", spiega Geza Gyuk, astronomo dell'Adler Planetarium di Chicago. "Ma sono molto belle da vedere. Quella di giovedì, poi, è un po' speciale, perché i pianeti saranno molto alti nel cielo, lontani dal sole che tramonta. Anche Marte sarà ben visibile, ma dall'altro lato, a est".
Le congiunzioni di Venere e Giove, prosegue Gyuk, sono piuttosto comuni: la prossima si verificherà il 28 maggio del 2013, e in quell'occasione i pianeti appariranno tre volte più vicini tra loro di quanto non sembrino questa settimana. "E ce ne sarà un'altra nel 2014 in cui i pianeti si avvicineranno fino a una distanza di un quarto di grado, pari alla metà della larghezza apparente della luna piena". Le congiunzioni del 2013 e 2014, però, non saranno altrettanto facili da vedere per gli osservatori dell'Emisfero settentrionale.
"Un incontro ravvicinato avviene circa ogni due anni, ma le congiunzioni più spettacolari, in cui Venere transita proprio davanti a Giove, sono molto più rare". L'ultima si è verificata nel 1818, e la prossima non avverrà prima del 2065, precisa Gyuk.
Secondo una teoria, la "stella" che, secondo il Vangelo, guidò i re Magi fino alla mangiatoia di Gesù non era una cometa ma, appunto, una congiunzione planetaria effettivamente visibile nel cielo a occidente nel giugno del 2 a.C. "Dopo la Luna, Venere e Giove sono rispettivamente il secondo e il terzo oggetto più luminoso visibile nel cielo notturno", prosegue Gyuk. "Non c'è da sorprendersi, quindi, se le congiunzioni sono state sempre guardate con interesse nella storia. I due oggetti sono così brillanti da attirare naturalmente la nostra attenzione. Uno può essere ignorato, tutti e due insieme no".
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