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26 Gennaio 2007 ARCHEOLOGIA
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Antico incantesimo potrebbe essere il più antico testo semitico
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Un incantesimo magico per tenere lontani i serpenti dalle tombe dei re Egiziani, adottato dai Canaaniti circa 5, 000 anni or sono, potrebbe essere il più antico testo semitico scoperto fino ad ora, hanno spiegato gli esperti.

Le frasi, interposte ad un testo religioso in caratteri egiziani nella camera sotterranea di una Piramide a sud del Cairo, avevano interrogato gli esperti egiziani per circa un secolo, fino al ritrovamento del collegamento semitico.

Nel 2002, uno degli egittologi decise di inviare via e-mail la parte non decifrata del testo a Richard Steiner, un professore di lingue semitiche dell´Università di Yeshiva a New York. Steiner ha scoperto che le frasi sono la trascrizione di un linguaggio usato dai Canaaniti in un momento imprecisato tra il XXV ed il XXX secolo a.C.

"È il più antico collegamento che abbiamo mai trovato ad un linguaggio semitico" ha dichiarato Steiner. Le precedenti iscrizioni semitiche mai trovate risalivano al XXIV secolo a.C.

Un altro esperto ha dichiarato che non è ancora chiaro se il testo Egiziano sia effettivamente il più antico.

"È altamente significativo perché, forse, secondo i ricercatori, si data al III millennio a.C., così che si tratterebbe del più antico testo pre-Canaanita che sia mai stato visto e forse... il più antico testo semitico mai scoperto" ha dichiarato Moshe Fiorentine, esperto in ebraico antico e membro dell´accademia del linguaggio.

L´uso di incantesimi magici da parte degli Egiziani dimostra la stretta relazione che avevano a quel tempo con i Canaaniti. Mentre gli Egiziani consideravano la loro cultura e religione superiori a quelle dei loro vicini del nord, erano disposti a fare qualsiasi cosa pur di proteggere le mummie dei loro re dai serpenti velenosi.

Ritenendo che alcuni serpenti parlassero il linguaggio semitico dei Canaaniti, gli Egiziani iscrissero l´incantesimo sui due lati del sarcofago nelle due lingue, per tenerli a distanza.

"Vieni, vieni nella mia casa" recita una sezione del linguaggio Semitico che si ritiene dovesse essere pronunciata dalla Madre dei Serpenti, che tentava così di attrarli fuori dalla tomba. IN un altro passaggio, ci si riferisce al serpente come fosse un amante dicendo: "Torna indietro, o mio amato".

Le sezioni egizie e semitiche sono ognuna parte integrale dell´incantesimo e non potrebbero reggere da sole, ha spiegato Steiner. Per questa ragione, gli esperti egiziani non sono riusciti a comprendere parte dei testi religiosi fino all´intervento di Steiner.

Il linguaggio semitico di questi testi che è ora stato decifrato è una forma molto arcaica dei linguaggi in seguito conosciuti come Fenicio ed Ebreo, spiega Steiner.

Il testo include parole che hanno lo stesso significato in ebreo, come "yad" per "mano" e "ari" per "leone", e "beit" per "casa".