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8 Gennaio 2012 PALEONTOLOGIA
ditadifulmine.com
Estinzione del Permiano causata dal mercurio?
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Circa 250 milioni di anni fa, a cavallo tra il Permiano e il Triassico, il 96% delle specie marine sparì dal nostro pianeta, seguito dal 70% dei vertebrati terrestri e dal 57% degli insetti. La Grande Estinzione del Permiano-Triassico fu l'evento di estinzione più grave mai registrato dalla nascita della vita sulla Terra, ed è stata definita "la madre delle estinzioni di massa".

Oggi sappiamo che l'estinzione si verificò in almeno tre diverse ondate: all'inizio si trattò di un evento inarrestabile ma graduale, probabilmente dovuto ad un progressivo cambiamento del clima globale e locale; l'ultima ondata, invece, pare sia stata causata da un evento catastrofico su scala planetaria, la cui reale natura è ancora incerta.

Fino ad ora si è sempre pensato che uno dei responsabili di questa estinzione fosse stata l'anidride carbonica emessa dai vulcani, congiuntamente all'azione di altre sostanze tossiche.

Ma ricercatori del Natural Resources Canada hanno recentemente individuato un potenziale (e forse il principale) colpevole dell'estinzione delle specie viventi del Permiano-Triassico: mercurio.

"Nessuno ha mai verificato se il mercurio potesse essere il colpevole. E' stato il periodo con più attività vulcanica nella storia della Terra, e oggi sappiamo che la più grande fonte di mercurio sono le eruzioni vulcaniche" spiega Steve Grasby, co-autore della ricerca. "Abbiamo stimato che il mercurio rilasciato al tempo potrebbe essere stato fino a 30 volte superiora rispetto a quello prodotto dall'attività vulcanica moderna, rendendo l'evento di estinzione realmente catastrofico"."I geologi, e io stesso, dovrebbero prendere nota e studiare con sguardo differente anche le altre cinque grandi estinzioni" sostiene Benoit Beauchamp, professore di geologia all'Università di Calgary.

Secondo Grasby ed il suo team, durante il Permiano il mercurio si sarebbe accumulato negli oceani, finendo per sterminare il 95% delle specie viventi. "Solitamente le alghe agiscono come spazzini e seppelliscono il mercurio nei sedimenti, mitigando i suoi effetti nell'oceano" spiega Hamed Sanei, co-autore dello studio. "Ma in questo caso il carico di mercurio era così ingente che niente avrebbe potuto fermare i danni".

I livelli di mercurio del Permiano sarebbero stati talmente elevati da superare di gran lunga quelli riscontrabili oggi, siano essi di natura antropogenica o geologica.

In alcune regioni del pianeta, i livelli di mercurio erano superiori a quelli rilevati nelle acque contaminate nei pressi di raffinerie e fonderie.

Inutile spiegare quanto possa essere pericolosa l'azione del mercurio su qualunque ecosistema del nostro pianeta. Malformazioni e avvelenamenti sono solo la parte più visibile dei danni provocati da questa sostanza tossica (anche se estremamente utile), ed è quindi semplice immaginare come l'aumento dei livelli di mercurio nell'ambiente possa aver portato ad una morìa di massa.

"La storia dell'estinzione è anche una storia di recupero. Dopo che il sistema venne sovraccaricato e la maggior parte delle forme viventi si estinsero, gli oceani furono comunque in grado di ripulirsi e di dare inizio ad una nuova stagione della vita" conclude Sanei.

TAG: Geologia