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25 Dicembre 2011 PALEONTOLOGIA
ilfattostorico.com
La prima migrazione umana fuori dall'Africa
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Una nuova analisi di utensili di pietra scoperti in Oman suggerisce che più di 100.000 anni fa un gruppo di uomini avrebbe attraversato lo stretto di Bab-el-Mandeb e sarebbe giunto nella penisola arabica, migliaia di anni prima di quanto si pensasse.La mappa dei viaggi dell'Homo sapiens fuori dall'Africa viene continuamente ridisegnata da nuovi dati. Le prove genetiche e archeologiche suggeriscono che la nostra specie avrebbe lasciato l'Africa circa 80.000 anni fa, viaggiando a nord attraverso il Medio Oriente per poi popolare l'Eurasia. Negli ultimi anni, però, gli archeologi hanno scoperto utensili di pietra nella penisola arabica che per alcuni suggeriscono che l'uomo moderno potrebbe aver lasciato l'Africa già 125.000 anni fa tramite una rotta meridionale.

Il problema di molti degli utensili di pietra trovati nella penisola arabica, dice l'archeologo dell'Università di New York Christian Tryon, è che "spesso sono oggetti banali, delle specie di cacciaviti e martelli paleolitici".

Nessuno mostra segni specifici di Homo sapiens africani e non di altri ominidi come i Neandertal - nessuno fino a quando l'archeologo Jeffrey Rose dell'Università di Birmingham, nel Regno Unito, ha scoperto nel 2010 degli utensili in Oman con chiare caratteristiche africane. "Questa è la prima volta che ne sono convinto", dice Tryon (non coinvolto nel nuovo lavoro).Il team di archeologi e geologi di Rose ha raccolto più di 800 manufatti dagli antichi letti dei fiumi nelle montagne Dhofar del sud dell'Oman. Secondo Rose, le lunghe lame di selce di forma triangolare appartengono alla "Media Età della Pietra Nubiana", che sono proprie di una regione del Sudan (Africa nord-est) e non sono mai state trovate al di fuori della Valle del Nilo.

Una datazione tramite luminescenza ottica stimolata (OSL) ha rivelato che gli strumenti risalgono a circa 106.000 anni fa. Rose parla di "una scia di briciole di pietra" disseminata da un gruppo di Homo sapiens dalla Valle del Nilo fino all'Arabia.

Altri scienziati concordano sul fatto che gli strumenti in Oman siano sorprendente somili a quelli dell'Africa, ma non necessariamente concordano sul loro significato.

L'archeologo Philip Van Peer dell'Università Cattolica di Lovanio in Belgio, che ha avuto un ruolo importante nella prima definizione degli strumenti nubiani in Africa, è molto entusiasta della scoperta di Rose. Gli utensili arabi, dice, "sono quasi più [nubiani dei nubiani]". È una prova consistente di una prima migrazione degli uomini moderni verso l'Arabia attraverso il Mar Rosso, invece che con la strada più a nord.

Anche il paleoantropologo John Shea della Stony Brook University di New York è impressionato dallo studio: "Jeff Rose cercava collegamenti tra l'Africa e l'Arabia da molto tempo, lavorando in luoghi molto difficili per condurre una ricerca. Questo è un caso esemplare di duro lavoro che ha dato i suoi frutti, qualcosa a cui gli aspiranti studenti di archeologia dovrebbero prestare particolare attenzione". Shea riconosce un collegamento culturale tra i gruppi in Africa e in Arabia, ma dice che bisognerà trovare fossili umani nelle vicinanze per sapere con certezza che i reperti sono di H. sapiens.Se gli esseri umani moderni vivevano in Arabia meridionale 106.000 anni fa, quello che è importante per la storia umana è capire ciò che è successo dopo. Sono morti in Oman in un'altra "espansione fallita" o sono migrati verso nord, andando a popolare il mondo? Quest'ultimo caso metterebbe in discussione gli attuali dati genetici che pongono le prime migrazioni umane fuori dall'Africa all'incirca a 80.000 anni fa.