
Nel 241 a.C. la flotta romana sconfisse i cartaginesi concludendo la Prima Guerra Punica. Recuperati elmi di legionari romani e rostri di navi da guerra romane, resti della battaglia navale
Una spedizione italiana ha recuperato elmi di legionari romani e rostri di navi da guerra romane, resti della battaglia navale delle Egadi che si svolse al largo di Trapani nel 241 a.C, nella quale i romani sconfissero i cartaginesi, concludenndo vittoriosamente la Prima Guerra Punica. A raccontare i dettagli del ritrovamento e' il nuovo numero di 'Focus', il mensile Gruner+Jahr/Mondadori diretto da Sandro Boeri.
Nelle scorse settimane, in una ricerca coordinata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia, due sub, Gian Michele Iaria e Stefano Ruia, hanno recuperato alcuni elmi di legionari romani: "Ne abbiamo visti spuntare due, poi, in un'area di soli 200 metri quadrati, a 75 metri di profondita', c'erano altri 10 elmi", spiega Ruia.
"Si capiva che erano romani per la caratteristica punta a 'pigna'. Non molto distante -aggiunge Ruia- abbiamo rinvenuto un rostro romano, probabilmente della nave su cui erano imbarcati i soldati che portavano quegli elmi".
Le ricerche subacquee sono iniziate nel 2006 con il determinante contributo della Rpm Nautical Foundation, una fondazione statunitense che ha messo a disposizione la nave Hercules, dotata delle piu' moderne strumentazioni per la ricerca subacquea.
Finora le ricerche hanno portato al ritrovamento di sei rostri di navi affondate. Due sono cartaginesi, mentre quattro sono romani, e portano iscrizioni latine che ne certificano la qualita'. La battaglia delle Egadi segno' una svolta: da piccola potenza regionale, Roma sarebbe diventata una potenza globale.
Questa battaglia navale, la piu' grande a memoria d'uomo per numero di partecipanti, circa 200 mila, avvenne la mattina del 10 marzo del 241 a. C. e dimostro' come i romani fossero riusciti in pochi anni, per battere i cartaginesi, a rivoluzionare il modello classico delle navi da guerra, scegliendo di costruire navi quinqueremi (con 5 file di rematori), molto piu' veloci di quelle cartaginesi, dotate di rostri innovativi perforanti e di 'corvi', passerelle attraverso le quali andare all'abbordaggio: tecnica di battaglia preferita dai soldati romani, abituati ai combattimenti su terra.






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