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5 Novembre 2011 PALEONTOLOGIA
adnkronos
Era pugliese il primo Homo Sapiens apparso in Europa
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Il primo Homo Sapiens europeo? Era italiano. A svelarlo uno studio internazionale che ha coinvolto 13 enti di ricerca e si è focalizzato su un ritrovamento avvenuto in Puglia.

A svelarlo un articolo pubblicato sulla rivista scientifica ''Nature'', frutto della collaborazione internazionale di 13 enti di ricerca fra cui l'Universita' di Pisa e l'Universita' di Siena.

"Sino ad ora - spiega l'antropologo dell'Ateneo pisano Francesco Mallegni che ha collaborato allo studio - si pensava che l'uomo sapiens fosse apparso in Europa assai prima di 45.000 anni fa, in Romania, ma i ritrovamenti fatti in Puglia nella Grotta del Cavallo di Uluzzo, in provincia di Lecce, sono i piu' antichi esistenti e dimostrano che il suo arrivo dall'Africa e' precedente di alcuni millenni".

Al centro di tutta la ricerca ci sono due denti di latte ritrovati durante una campagna di scavo nella Grotta del Cavallo alla meta' degli anni sessanta del Novecento e che erano stati inizialmente classificati come neandertaliani.

"Per molte migliaia di anni - continua Mallegni - l'uomo Sapiens e l'uomo di neandertal hanno convissuto in Europa: dal primo discendiamo noi, l'altro invece si e' estinto circa 27.000 anni fa". Le misurazioni effettuate dallo studioso pisano e le analisi condotte all'Universita' di Vienna attraverso modelli digitali 3D hanno dunque dimostrato, contrariamente a quanto si pensava prima, che i due denti appartengono a due bambini sapiens. I due molari superiori di latte sono del tutto uguali a quelli dei bambini di oggi.

"Il primo dei denti trovati - aggiunge Mallegni - spunta tra 15 ed i 18 mesi dalla nascita e siccome e' senza usura il bambino alla morte poteva avere 18 mesi; il secondo spunta a due anni ed essendo usurato in questo caso il bambino alla morte poteva avere dai 3 ai 4 anni o forse leggermente di piu'".

I due denti sono stati trovati a circa 2 metri e mezzo dalla superficie e la datazione della stratigrafia e' stata eseguita su conchiglie dello stesso deposito attraverso il metodo Ams (Accelerator Mass Spectrometry) del radiocarbonio. I resti risalgono a circa 45-43.000 anni fa, all'epoca della glaciazione Wurm 2, un mondo naturalmente molto diverso da quello attuale.

Il clima era fresco e arido e la quantita' di terre emerse era molto maggiore rispetto ad oggi (Corsica e Toscana, ad esempio, erano molto piu' vicine). Gli uomini sapiens di allora erano cacciatori-raccoglitori e vivevano in piccoli gruppi e pur conoscendo il fuoco non cuocevano ancora i cibi (da cui probabilmente l'usura di uno dei denti ritrovati).

"Insieme ai due molari - spiega l'antropologo pisano Francesco Mallegni - sono stati rinvenuti anche dei manufatti, come strumenti ricavati da ossa o conchiglie usate per ornamento, ma non bisogna pensare a sepolture, probabilmente i due bambini sono morti in quella grotta casualmente".

"A parte i dentini il cui smalto ha la stessa durezza del topazio e quindi si conservano bene - conclude Mallegni - non e' rimasto altro, un po' perche' le ossa dei bambini sono particolarmente deperibili, un po' perche', denti a parte, i resti umani erano spesso depredati dagli animali".

seconda fonte :

http://mysterium.blogosfere.it/2011/11/archeologia-era-italiano-il-primo-homo-sapiens-apparso-in-europa.html