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18 Settembre 2011 ARCHEOLOGIA
di Franco Tortora http://www.ansamed.it
SUL VESUVIO UN'ALTRA POMPEI... SEPOLTA DAI RIFIUTI
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Era una sorta di altra Pompei in piccolo, ma l'oltraggio del presente l'aveva condannata a essere sepolta sotto una discarica abusiva di rifiuti. L'impegno del Comune dove si trova, quello di Pollena Trocchia (Napoli) e di alcuni archeologi per il recupero e la sua valorizzazione e' stato premiato con un riconoscimento consegnato oggi, l'Heritage prize 201l, da parte dell'Associazione europea degli archeologi.

Al centro della storia una villa romana con terme che fu parzialmente distrutta al momento della scoperta, nel febbraio 1988, poi coperta da rifiuti illegalmente sversati, e dimenticata. Nel mese di agosto si e' conclusa con successo la sesta campagna di scavo in localita' Masseria De Carolis. Per cinque settimane, 77 studenti provenienti da numerosi Paesi del mondo fra i quali Regno Unito, Stati Uniti, Germania, Spagna, Polonia, hanno riportato alla luce frammenti del passato: alcuni elementi decorativi in stucco, i pavimenti delle terme romane, il pozzo usato fino all'ultimo giorno prima dell'eruzione.

La scoperta piu' importante di quest'anno consiste nel rinvenimento di alcuni marchi di fabbrica sul pavimento degli ambienti termali. Attraverso i marchi e' possibile datare la costruzione delle terme a solo alcuni anni dopo l'eruzione di Pompei del 79 d.C. Questa scoperta, secondo quanto spiegato oggi in conferenza stampa a Pollena, e' rivoluzionaria nel mondo archeologico, perche' finora si pensava che l'intero territorio vesuviano fosse rimasto disabitato per molte generazioni, almeno fino alla meta' del II secolo d.C., prima che gli antichi romani decidessero di tornare ad abitarci.

L'European Association of Archaeologists - la piu' grande associazione europea degli archeologi - dopodomani conferira' cosi' ad Oslo (Norvegia), durante la seduta plenaria del XVII convegno internazionale, l'Heritage Prize al sindaco di Pollena Trocchia, Francesco Pinto ed all'archeologo direttore dell'Apolline Project, Girolamo Ferdinando De Simone.

Il premio viene assegnato ogni anno ''all'individuo o istituzione per il contributo straordinario mostrato nel proteggere e divulgare i Beni Archeologici in Europa''.

Contrariamente alla prassi consueta, il premio quest'anno non e' stato assegnato ad un professore universitario come riconoscimento di una lunga carriera, bensi' a due trentenni, che insieme stanno cambiando il volto del piccolo Comune sul versante nord del Vesuvio. In particolare viene riconosciuto l'eccezionale sforzo posto nel recupero, scavo e restauro della villa.

La villa con terme di Pollena Trocchia fu scoperta nel febbraio del 1988 durante alcuni lavori edilizi. Allora con i mezzi meccanici si cerco' di distruggere il sito, e tracce della benna meccanica sono ancora visibili sulle murature portate in luce; poi intervenne la Soprintendenza Archeologica, che blocco' lo scempio e pose una recinzione a protezione del sito. L'area venne pero' rapidamente abbandonata e divenne una discarica abusiva. Circa 2500 metri cubi di rifiuti edili e di altra natura furono sversati sul sito ed affianco la strada che lo costeggia. Quando nel 2004 gli archeologi hanno cercato di ritrovare il sito dimenticato, hanno scoperto il danno ambientale e, con il supporto del Comune di Pollena Trocchia, hanno cominciato la bonifica dell'area.

Lo scavo della villa romana di Pollena Trocchia e' parte di un programma di ricerca e restauro piu' ampio, denominato Apolline Project, che vede coinvolti il Comune di Pollena Trocchia, il Suor Orsola Benincasa di Napoli, il Dipartimento di Scienze della Terra della Federico II, e l'Universita' di Oxford. Obiettivo del progetto e' lo studio dei territori antichi di Napoli e Nola.