Il King's Knot, un'opera geometrica di terra nell'ex giardino reale di Stirling Castle, è rimasto per secoli avvolto nel mistero.
Benché il Knot, come appare oggi, risalga agli anni intorno al 1620, l'altura centrale rotonda e piatta è ritenuta molto più antica. Ci sono scrittori che l'hanno collegata al leggendario Re Artù.
Gli archeologi della Glasgow University, lavorando insieme alla Stirling Local History Society e alla Stirling Field and Archaeological Society, hanno condotto il primo esame non invasivo in maggio e giugno scorsi per scoprire i suoi segreti.
Le analisi hanno confermato che la struttura rotonda della cima è più antica delle altre circostanti.
Lo storico John Harrison, professore presso la SLHS, che ha avviato il progetto, ha detto: "Gli archeologi, grazie a sistemi di lettura geofisica remoti, hanno localizzato resti di una struttura circolare e di altre opere di terra.
"I ritrovamenti mostrano che l'attuale collina è sorta su un sito più antico e gettano nuova luce sulla tradizione, che vuole che la Tavola Rotonda di Re Artù si trovasse in questi luoghi."
Molte storie sono state raccontate, per secoli, su questa strana collina di forma geometrica, in particolare quella che qui si trovasse la Tavola Rotonda di Artùe dei suoi cavalieri.
Verso il 1375 il poeta scozzese John Barbour sostenne che "la tavola rotonda" si trovasse a sud di Stirling Castle, ane nel 1478 William of Worcester disse che "Re Artù modell- la Tavola Rotonda presso Stirling Castle".
Sir David Lindsay, scrittore scozzese del sec. XVI, aggiunse nel 1529 un elemento alla leggenda, dicendo che Stirling Castle era sede della "Cappella reale, del parco e della Tavola Rotonda".
Si è ritenuto anche che il sito risalga in parte all'Età del Ferro, o sia medievale, o che si trattasse d'un forte romano.
Un ampio lavoro sui giardini reali fu condotto all'inizio del sec. XVII da Carlo I, quando si pensa che la collina ricevesse le forme attuali.
La prima menzione conosciuta del sito detto King's Knot risale al 1767, quando fu affittato come pascolo.
I locali chiamano i rilievi erbosi "la tazza e il piattino", e le foto eseguite negli anni '80 mostrano con chiarezza tre recinti concentrici dentro e intorno alla collina del King's Knot, suggerendo l'esisstenza di una precedente opera fatta di terrapieni.
I nuovi rilievi - sostenuti dall'Historic Scotland and Stirling City Heritage Trust - hanno usato le tecniche più moderne per evidenziare strutture nascoste sino a un metro sotto il livello del suolo.
Sono stati identificati altri recinti a sud della collina principale, insieme a resti di edifici, e a strutture più recenti, come canali di drenaggio, all'estremità nord dei giardini.
Mr Harrison, che studia da vent'anni il King's Knot, ha detto: "E' un mistero che i documenti non possono risolvere, ma la geofisica ci offre una nuova visione.
"Naturalmente non possiamo affermare che Re Artù sia passato di qui, ma le strutture che avvolgono il nocciolo del Knot possono spiegare le leggende e le credenze popolari che lo avvolgono."
L'archeologo Stephen Digney, che ha coordinato il progetto, ha detto: "L'area intorno a Stirling Castle racchiude alcuni dei più bei panorami medievali d'Europa.
"Questa ricerca è un primo passo allettante per esplorarli, spiegarli e interpretarli. Gli attuali risultati suggeriscono che i re scozzesi integrassero nel loro giardino qualcosa che rimaneva anche nella tradizione delle terre vicine.
"Stiamo preparando la prossima tappa, in settembre speriamo di poter mettere a punto nuovi dettagli."
Il Dr. Kirsty Owen, Consigliere del Cultural Heritage presso Historic Scotland, ha aggiunto: "Il progetto arricchirà le nostre conoscenze del paesaggio medievale e moderno di Stirling Castle.
"I recinti identificati possono essere parte delle prime architetture di giardini storicamente documentate oppure, se avessero origini preistoriche, potrebbero fornire informazioni preziose sulla più antica occupazione del sito di Stirling Castle.
"Aspettiamo di conoscere i risultati della prossma fase della ricerca." E' prevista un'indagine con il radar che penetra il suolo, per il mese prossimo.
Una piccola esposizione dei risultati provvisori può essere visitata vicino al sito, presso lo Smith Museum.
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