La storia sta scomparendo giorno dopo giorno tra le mani dei saccheggiatori di tombe. Scavano nel profondo della notte per rubare tesori da antichi suoli tombali. Questo è uno dei più grossi problemi che gli egittologi si trovano a dover affrontare oggigiorno. Siamo in gara contro il tempo per dissotterrare e registrare la nostra storia, e, quel che è più importante, preservare i grandi monumenti e svelare la meravigliosa storia dell´antica civiltà egizia prima che sia incoscientemente dilapidata o distrutta dalla contaminazione ambientale o da altre cause. Ogni volta che scopriamo un reperto, possiamo collocare al suo posto un altro pezzo nel puzzle della storia antica, e colmare un nuovo margine della nostra ignoranza.
Il furto di antichità non è una sindrome dell´era moderna; accadeva fin dal tempo dei Faraoni. Gli antichi egizi proteggevano i resti mummificati dei loro antenati ed i loro tesori funerari nelle camere sepolcrali, bloccandone l´entrata. L´ingresso della Grande Piramide era così ben nascosto che non fu individuato fino al IX secolo d.C., quando i soldati di Ma´moun, figlio di Haroun El-Rashid dei famosi Cavalieri Arabi, la aprirono; quest´entrata è ora conosciuta proprio con il suo nome.
Lo stesso vale per l´ingresso della piramide sussidiaria di una sconosciuta regina del Re Menkaura – nipote di Khufu, il costruttore della terza piramide di Giza. L´entrata fu scavata nella roccia, si estende per circa 19 metri, ma è larga solo 15 centimetri. Al termine di questo passaggio i costruttori delle piramidi posero una lastra di granito per bloccare l´entrata alla camera sepolcrale.
Quando entrai in questa piramide mi trovai come coinvolto in un´avventura. Ero accompagnato dalla presentatrice della TV americana, Suzy Gilbert, che stava filmando un documentario in diretta sulle piramidi di Giza. Il film, una produzione della FOX tv, andava in onda in prima serata negli Stati Uniti. Una scena era interamente dedicata al nostro ingresso nella piramide.
Suzy ed io ci siamo calati nel passaggio, ma quando ho raggiunto la lastra di granito e ho tentato di scivolare nella camera tombale, sono rimasto incastrato. Non potevo muovermi oltre, perché avevo una telecamera appesa alle spalle. Quindi mi trovavo così, paralizzato, in diretta televisiva, e molti dei miei amici che stavano guardano il programma mi dissero successivamente che si erano seriamente preoccupati per la mia sorte. Fortunatamente per me, Suzy venne in mio soccorso. Mi tolse la telecamera per permettermi di accedere alla camera tombale poco sotto di me.
Non ero il primo ad entrare nella piramide della regina sconosciuta. Era stata aperta nel 1881, come risultava chiaramente dalla data scritta sulla parete della camera funeraria, e George Reisner del Museo delle Belle Arti di Boston successivamente condusse lo scavo alla piramide. Quel che più mi sorprendeva di tutto questo è che nella camera non fu mai usata per seppellire una regina. Non esistevano prove del fatto che nessuno fosse mai stato sepolto lì.
A dispetto di tutti i tentativi degli antichi egiziani di proteggere le loro piramidi e tombe, queste furono comunque profanate. I ladri rubavano oggetti, sconsacravano e sottraevano le mummie dei Faraoni ed i loro corredi funerari. Solo poche tombe sono state trovate intatte. Tra esse quella del Re Tutankhamon nella Valle dei Re e le tombe reali della XXII Dinastia a Tanis nel Delta.
Un´altra tomba intatta salvata dalla distruzione o dal saccheggio è la tomba della regina Hetep-Heres, la madre di Khufu. La storia di questa scoperta è molto interessante. Essendo assente il direttore della spedizione, il dottor Reisner, un fotografo dell´ Università di Harvard e del Museo delle Belle Arti stava lavorando sul lato orientale della piramide di Khufu quando inciampò in un condotto intatto. Immediatamente inviò un telegramma a Reisner a Boston.
Non appena Reisner arrivò, lo scavo procedette ed i tesori della regina furono trovati seppelliti in un condotto di 30 metri, ma, sorprendentemente, non fu trovato il suo corpo. Reisner ritenne che la regina fosse stata originariamente seppellita a Dahshur, accanto a suo marito, e che quando la tomba fu depredata durante il regno di suo figlio Khufu, egli inviò immediatamente degli ufficiali per trasferire il suo corpo ed il contenuto della tomba a Giza. Gli ufficiali arrivarono a Dahshur durante la notte e rimossero il contenuto della tomba, trasportandolo a Giza secondo gli ordini, ma non trovarono traccia del corpo della regina Hetep-Heres. Forse i ladri lo avevano già portato via? Gli ufficiali non raccontarono al re che il corpo di sua madre era sparito. Semplicemente sigillarono il condotto.
E´ sorprendente che la tomba della Regina Hetep-Heres possa essere stata depredata a Dahshur nel corso del regno del potente re Khufu, il costruttore di una delle più grandi tombe di sempre, la Grande Piramide di Giza. E questa storia rivela che gli ufficiali avevano in qualche modo paura di raccontare al re della sparizione della mummia di sua madre. Semplicemente scavarono il condotto e conservarono il tesoro prelevato da Dahshur. Ora esso si trova al Museo Egiziano del Cairo, e conta un numero così ragguardevole di preziosi artefatti che Reisner trascorse 10 anni in Egitto per scavare il condotto e documentare il suo contenuto.
Gli antichi Egiziani erano ben consapevoli dell´attività degli scavatori clandestini. Tentavano di proteggere le loro spoglie mortali mediante l´iscrizione di maledizioni. Questi testi sono normalmente incisi all´entrata delle tombe ed agiscono come monito severo ai ladri. In una delle tombe che ho trovato a Giza, il proprietario, un certo Petty che era uno degli artigiani coinvolti nella costruzione delle piramidi, scrisse:
Tutti coloro che entreranno in questa tomba
Che faranno del male contro questa tomba o la distruggeranno
Possa il coccodrillo essere contro di loro
Ed i serpenti contro di loro sulla terra
Possa l´ippopotamo essere contro di loro nell´acqua
Lo scorpione contro di loro in terra
Stiamo ancora danzando con i profanatori di tombe.
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