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14 Ottobre 2005 ARCHEOLOGIA
ynetnews.com
TROVATO UN PALAZZO BIBLICO (?) PRESSO LA CITTÀ ANTICA
tempo di lettura previsto 3 min. circa

Le evidenze sono significative. Includono la sezione di un muro massiccio della lunghezza di circa 30 metri, che corre da ovest ad est per tutta la lunghezza dello scavo, e termina con un angolo retto che gira a sud ed implica che sia esistito una volta un edificio molto ampio.

Nei detriti tra le pietre del grande muro sono stati trovati cocci di ceramiche databili all´XI secolo a.C.; e questa è la prima data possibile per la costruzione del muro.

Due pareti addizionali, anch´esse piuttosto larghe, corrono perpendicolari al primo, e contengono ceramiche databili al X secolo a.C. – a significare che vi furono aggiunte successive, al tempo di Davide e Salomone, o durante il loro regno, e a suggerire che l´edificio continuò ad essere usato e restaurato per alcuni secoli.

La struttura è costruita direttamente sul letto di roccia lungo l´estremità settentrionale della città, senza strati archeologici sottostanti; e ciò potrebbe significare che questa struttura, costruita due millenni dopo la fondazione della città, costituì una nuova espansione del confine settentrionale. Ed è situato in quella che era la sommità della montagna – un luogo ragionevole per un palazzo dal quale Davide "discendeva".

Queste evidenze immediate corrispondono bene ad altre scoperte effettuate al sito. Nel 1963, la famosa archeologa Kathleen Kenyon riportò il ritrovamento di una "capitale proto-Aeolica" fenicia, o la testa di una colonna di pietra decorativa databile allo stesso periodo, ai piedi di una collina sulla cima della quale ha avuto luogo il nuovo scavo.

Kenyon ha scritto che questa capitale, insieme con altre pietre incise trovate in loco, era "tipica del miglior periodo degli edifici israeliti, nel corso dei quali l´uso di manodopera fenicia era responsabile di un esotico fiorire dell´architettura palestinese. Sembrerebbe pertanto, che durante il periodo monarchico di Gerusalemme, una costruzione con alcune considerevoli estensioni si trovasse sulla cima della scarpata."

All´inizio degli anni ´80 Yigael Shiloh dell´Università Ebraica scoprì un´enorme struttura di sostegno "a gradoni di pietra" che ora sembrerebbe essere parte dello stesso edificio. E nel nuovo scavo, Mazar ha scoperto una significativa bulla d´argilla, o sigillo, che reca il nome di di Yehuchal Ben Shelemiah, nobile di Giudea del tempo del Re Zedekia, citato per nome nel libro di Geremia 37:3: prove queste che, quattro secoli dopo Davide, il sito era ancora una sede importante della regalità Giudea. Ciò corrisponderebbe bene con la narrazione biblica secondo cui il palazzo fu in uso più o meno continuativo dal tempo della sua costruzione fino alla distruzione per mano di Babilonia nel 586 a.C.

S tratta dunque del palazzo di Davide? E´ estremamente difficile dirlo con certezza; nessuna targa è stata trovata ad indicarlo come tale, né è detto che una simile definitiva evidenza potrà mai essere trovata.

Però le prove sembrano corrispondere in modo sorprendente, e non vi sono elementi che suggeriscano il contrario, come statuette idolatre o cremazioni rituali trovate negli insediamenti contemporanei fenici.

Potrebbe essere qualcosa di diverso? Certamente. Ma per adesso non esistono alternative che trovino riscontro in elementi della tradizione o in altri reperti.

Quanto trovato, ad ogni modo, può ben rovesciare l´ipotesi di Finkelstein ed altri, secondo cui Gerusalemme al tempo di Davide era soltanto un "povero villaggio", del tutto inadatto ad essere indicato come capitale del regno israelita.