sei in Home > Archeologia > News > Dettaglio News
19 Gennaio 2005 ARCHEOLOGIA
ereleases.com
NUOVI TEST CHIMICI PROVANO L´ANTICHITÀ DELLA SINDONE, SUDARIO DI GESÙ
tempo di lettura previsto 3 min. circa

Dallas – L´Associazione Americana per la Ricerca sulla Sindone di Torino (AMSTAR), un´organizzazione scientifica dedicata alla ricerca sull´enigmatica Sindone di Torino, ritenuta da molti il sudario che avvolse il corpo di Gesù crocifisso, ha annunciato in data odierna che i test al radio-carbonio del 1988 non furono condotti sul tessuto originale, ma piuttosto su un rattoppo, cucito successivamente, che ha portato ad un clamoroso malinteso sull´attuale età della Sindone.

La Sindone di Torino è un grande drappo di tessuto di lino, che mostra sulla sua superficie la tenue immagine, a grandezza naturale, di un uomo coperto di sangue. Poiché molti ritengono si tratti del sudario di Gesù, i ricercatori hanno tentato di determinare la sua origine, mediante numerosi metodi scientifici, inclusi i test al carbonio 14, in tre differenti laboratori specializzati che hanno fissato l´età del reperto ad un periodo compreso tra il 126 ed il 1390 d.C.

"Ora, evidenze conclusive, raccolte negli ultimi due anni, provano che il campione usato per datare la Sindone è stato di fatto prelevato da un brano di tessuto rammendato in tempi più recenti" ha dichiarato il Presidente della AMSTAR, Tom D´Muhala. "Test chimici indicano che il lino della Sindone è davvero molto antico – secoli e secoli precedente alla data dichiarata a seguito dei test del 1988".

"Per quanto possa sembrare inverosimile, il campione usato per testare l´età della Sindone di Torino nel 1988 è stato prelevato da un´area intessuta in tempi successivi" spiega il chimico Raymond Rogers, del Laboratorio Nazionale di Los Alamos in Nuovo Messico. Le nuove scoperte di Rogers sono pubblicate sul numero corrente di Thermochimica Acta, una rivista scientifica dedicata alla chimica.

"I risultati della spettrometria di massa dell´area del campione, combinati con osservazioni microscopiche e microchimiche, mostrano che il campione datato al radiocarbonio non era parte del tessuto originale della Sindone di Torino, attualmente ospitata presso la Cattedrale di Torino, in Italia" ha dichiarato Rogers.

"Il campione datato al radiocarbonio nel 1988 ha caratteristiche chimiche completamente differenti dalla maggior parte del resto del reperto" ha spiegato Rogers. "Il campione sottoposto ad esame chimico è stato tinto usando tecniche che apparvero in Italia al tempo in cui l´ultima fortezza dei Crociati cadde sotto i colpi dei Turchi Mammelucchi nel 1291 d.C. Il campione sottoposto a test non può essere più antico del 1290, secondo l´età determinata nel 1988. Ad ogni modo, la Sindone in sé, è di gran lunga precedente."

La nuova ricerca di Rogers confuta le scoperte del 1988, annunciate dal portavoce del British Museum, Mike Tite, che dichiarò che la Sindone aveva origini medioevali e che si trattava probabilmente di un "falso". Il British Museum coordinò nel 1988 i test al radiocarbonio, e agì come referente ufficiale per tutte le scoperte.

Quasi immediatamente, gli analisti della Sindone misero in discussione la validità del campione usato per la datazione al radiocarbonio. I ricercatori, usando fotografie ad alta risoluzione della Sindone, avevano scoperto "visibili" tratti di tessuto ricostruiti, nell´area usata per gli esami. Ma il mondo scientifico si volse con decisione verso gli esiti degli esami di laboratorio.

La recente analisi di Rogers, prova che i ricercatori fecero bene a mettere in discussione i risultati del 1988.