HofDor, Israele – Il cane di un archeologo potrebbe avere scoperto la prima nave mai trovata appartenente al periodo del Re Davide e di suo figlio Salomone, che regnarono in Terra Santa circa 3, 000 anni or sono.
I resti, che sono stati datati al radio-carbonio al IX secolo a.C., comprendono una massiccia ancora di pietra, ritenuta essere una delle più grandi mai dissotterrate. Il relitto giace a sotto pochi pollici di sabbia a largo della costa Mediterranea in acque piuttosto basse, e che debbono ancora essere esaminate estensivamente.
Se i resti si datassero effettivamente a 3, 000 anni or sono, sarebbe il primo reperto archeologico mai trovato dall´era dei primi re di Israele, con la possibile eccezione di alcune massi alla base del Monte del Tempio a Gerusalemme.
La scoperta è stata effettuata da un cane, secondo l´archeologo marino Kurt Raveh.
"Il mio cane Petal mi ha condotto ad un´enorme ancora di pietra – la più grande del mondo" ha dichiarato Raveh. "Stava nuotando, ha iniziato ad immergersi, ed improvvisamente è salito a galla e stava in piedi su qualcosa. Non riuscivamo a capire come potesse toccare il fondo a quella distanza dalla riva, così siamo andati a verificare cosa ci fosse, e dalla sabbia abbiamo prelevato un´enorme ancora di pietra."
Raveh, che ha studiato più di 200 ancore di pietra, ha spiegato di avere scoperto l´immensa ancora – 8.2 piedi di lunghezza, quasi 6.5 piedi di larghezza e 1.6 di spessore – durante l´estate vicino alla sua casa di HofDor, circa 25 miglia a nord di Tel Aviv.
Nominata per Dorus, figlio del re greco del mare Poseidone, la città di collina fu un grande porto per conquistatori e commercianti ed è nominato nel primo Libro dei Re. Al suo culmine, il porto contava 200, 000 residenti.
Negli ultimi 30 anni, Raveh ha scoperto 23 relitti che attraversano più di 15 secoli a largo del porto naturale di HofDor, inclusi vascelli creati dai Canaaniti, Bizantini, Persiani, Mammelucchi e Francesi. Le sue scoperte nel passato comprendono antiche monete, una coppa d´oro, spade Crociate, e cannoni abbandonati da Napoleone per creare spazio al transito dei cavalli così da poter spostare i soldati feriti o malati.
"Al tempo di re Salomone, questo era il porto più grande del regno d´Israele" ha spiegato lo specialista in nautica antica Yaachov Kahanov dell´Università di Haifa. "L´isola a largo della costa è ancora chiamata Taphath, dal nome della figlia di Salomone."
Raveh ha scavato la celeberrima "barca di Gesù" di 27 piedi per 7 e1/2, scoperta nel 1986 da due pescatori lungo le coste del Mare di Galilea, dove la Bibbia narra che Gesù camminò sulle acque. Gli archeologi hanno datato al carbonio al I secolo il vascello e ritengono che possa essere affondato nel corso di combattimenti tra ebrei e romani.
Raveh ha dichiarato nei giorni scorsi di aver trovato l´ancora e fasci di legno che sembrerebbero costituire la struttura della chiglia di un´imbarcazione del tempo di Re Davide, come provato dalle acque basse.
"Ho prelevato un pezzetto di legno e l´ho inviato ai laboratori in Svizzera. Questa settimana abbiamo avuto i risultati, e si è appurato che risalissero al tempo di Davide e Salomone, circa 3, 000 anni or sono" ha dichiarato.
I test al carbonio 14 del Dipartimento per la Fisica delle Particelle all´Istituto Tecnologico Federale Svizzero di Zurigo hanno datato il legno tra il 997 ed l´806 a.C. Si collocherebbe quindi in un momento successivo all´antica Casa di Davide che governò il primo regno Unito d´Israele dal 1, 000 al 925 a.C.
Questa settimana, Raveh ed un team della vicina Università di Haifa, guidata da Kahanov, tenteranno di riportare alla luce il vascello per la prima volta in quasi tre millenni.
"Ora vogliamo sapere se vi sono solo delle travi di legno, o se vi è anche un relitto del tempo di Re Salomone" ha dichiarato Raveh.
Il gruppo esaminerà nell´occasione anche due relitti bizantini che si trovano circa 54 iarde a largo. Fino ad ora, sono state recuperate dozzine di monete, pezzi di ceramica e contenitori di vetro che affondarono con le navi, che sono state datate dal V al VII secolo d.C.
Gli archeologi ritengono che molti altri vascelli possano essere seppelliti nella zona, dove una volta si estendeva il porto.
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