
Philadelphia Experiment: verità e leggende
I fatti del Philadelphia Experiment sono ormai ritenuti privi di qualsiasi fondamento, una leggenda metropolitana ed una bufala ben orchestrata su un esperimento scientifico ai limiti dell’impossibile, quasi fantascientifico. L’esperimento viene, comunque, fatto risalire al 20 ottobre 1943, quando un’equipe di militari della Marina Statunitense ed importanti fisici e scienziati, tra i quali sarebbe figurato anche Albert Einstein, avrebbe messo in atto un progetto segreto per rendere invisibile, deformando, tramite un potente campo elettromagnetico, il flusso della luce riflesso da un oggetto, in questo caso il Cacciatorpediniere USS Eldridge. Sempre stando al racconto di fantomatici testimoni, la nave, che si trovava ormeggiata nel porto di Philadelphia, alle ore 17.15 sarebbe letteralmente scomparsa, ricomparendo nel porto di Norfolk (in Virginia) per poi rimaterializzarsi nuovamente presso lo stesso molo di Philadelphia. E come per ogni storia di fantascienza ed esperimenti segreti che si rispetti, anche questa ha il suo lato tragico: alcuni membri dell’equipaggio risultarono fusi con le paratie in acciaio mentre altri scomparvero nel nulla, anche negli anni seguenti il 1943. Il tutto, grazie all’utilizzo di potenti bobine magnetiche, su progetti di Nicola Tesla, installate a bordo della nave e tutte intorno ad essa. Una sorta di teletrasporto, insomma, quasi alla stregua dei film di Star Trek, in un momento in cui gli Stati Uniti si trovavano impegnati a combattere una guerra mondiale subendo gravi perdite, alla ricerca di una nuova super arma.
Eppure, un fondamento scientifico l’esperimento lo ha avuto: la teoria del campo unificato di Einstein, secondo il quale un potente campo magnetico sarebbe in grado di curvare la luce riflessa da un oggetto, facendolo passare attraverso di esso e renderlo così invisibile ad occhio umano. Ovviamente, tutta la faccenda rimane, ancora oggi, una leggenda e nulla più. Il Philadelphia Experiment, rivelato al mondo nel 1955 da tale Morris Jessup, scrittore statunitense di argomenti pseudoscientifici, non sarebbe mai avvenuto, dal momento che la stessa nave, la USS Eldridge, varata il 27 agosto 1943, nel mese di ottobre, si trovava in navigazione alle Bahamas, per il suo viaggio inaugurale, rientrando in porto a Long Island solo il 18 ottobre, due giorni prima del fantomatico esperimento: e con un tempo di appena quarantotto ore, pare impossibile predisporre una tale attrezzatura per mettere in atto un programma così delicato.
Per di più, alcuni testimoni oculari che si fecero avanti, sostennero di aver assistito alla presunta smaterializzazione mentre si trovavano a bordo della nave SS Andrew Furuseth: peccato però che, come riportato dai diari di bordo, essa si trovasse in navigazione nel Mar Mediterraneo, dove vi rimase fino al gennaio dell’anno seguente. Nonostante le smentite ufficiali, il presunto esperimento segreto fece scalpore negli Stati Uniti, proprio negli anni in cui l’opinione pubblica era ancora catturata dall’affaire Roswell del luglio 1947: a sostegno di un complotto segreto da parte del Governo Americano e della stessa Marina sopravvenne, poi, nel 1959, la morte dello stesso Jessup, liquidata dalle indagini come suicidio. La nave incriminata, la USS Eldridge, rimase in servizio fino al 1951 ed in seguito venduta alla Grecia, rimanendo operativa fino al 1977: in tutti questi anni, nessun membro dell’equipaggio venne dichiarato disperso o scomparso nel nulla.