
Questi orecchini greci antichi (IV secolo a.C.) raffigurano una musicista mitologica a metà melodia, con la sua kithara pronta a incantare marinai (o a stupire i mortali a un simposio). Chi altro sente gli echi di Omero in questi riccioli? Alcune sirene erano originariamente donne-uccello nella mitologia greca; queste versioni umanizzate nacquero quando i poeti le “addomesticarono” in musiciste.
Realizzati nell’era ellenistica, questi orecchini non erano solo ornamenti, ma amuleti. Le sirene, temute per attirare gli uomini alla rovina, erano anche muse dell’aldilà. Indossando una sirena che suona una kithara (lo strumento di Apollo), la proprietaria potrebbe aver cercato protezione attraverso l’armonia dell’arte.
Trovati in una tomba macedone, riflettono le descrizioni del sontuoso tesoro della regina Olimpia (madre di Alessandro Magno). Il lavoro di granulazione (minuscole perle d’oro) era così preciso che i gioiellieri moderni non riescono ancora a replicarlo senza microscopi.