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17 Febbraio 2011 MISTERO
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UFO: come esorcizzare la "Sindrome di Gerusalemme"?
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La recente analisi di Carmine Silvestri, giunta dopo diversi giorni di lavoro intenso dietro i programmi di analisi di elaborazione delle immagini, ha confermato la non autenticità del video UFO di Gerusalemme.Un avvistamento senza dubbio tra i più controversi nel novero delle news ufologiche di questo 2011. Un video che ha calamitato le attenzioni degli appassionati e dei semplici curiosi. Video (ormai si è perso il conto di quante versioni circolino su YouTube) che ha lasciato l'amore in bocca non appena sono state pubblicate le prime analisi che lo sconfessavano. Non per l'occasione mancata di dimostrare, con una nuova testimonianza, la concretezza del fenomeno degli UFO sightings, quanto per il "tiro al bersaglio" cui sono stati sottoposti coloro che per primi avevano, semplicemente, dato la notizia dell'esistenza del video, anche senza sbilanciarsi nel merito. Per alcuni è questo il vero problema di fondo. Per larghi settori dell'opinione pubblica l'ufologia, quella che va oltre la "riserva indiana", non merita la dignità di essere divulgata fuori dal recinto settoriale.

E' ufficiale. Esiste ed è possibile darle un nome. E' la "sindrome di Gerusalemme". Ed è ciò che sembra pervadere vasti settori dell'ufologia in queste settimane. Dopo il video di Gerusalemme l'ombra del sospetto sembra allungarsi su ogni filmato di avvistamento pubblicato su YouTube. Su ogni foto, su ogni testimonianza. E c'è il rischio che il movimento ufologico, seppur momentaneamente, possa ripiegarsi nuovamente su posizioni di retroguardia. Cercando riparo nella roccaforte degli appassionati e rifuggendo la tentazione di agganciare settori dell'opinione pubblica più vasti. E' ciò che si auspicano, e sono tanti in tutto il mondo, coloro cui si drizzano i capelli in testa al solo nominare l'acronimo UFO. Ci saranno altre "Gerusalemme".

Decine, centinaia, migliaia, è inevitabile ed è nell'ordine delle cose. Ci saranno però altri contributi genuini cui non si riuscirà a dare una spiegazione. Angelo Carannante, che ogni giorno nella sua attività di ufologo si misura con il rischio di incappare in fake video, immagini artefatte o testimonianze di avvistamenti OVNI poco probanti, una volta coniò una definizione che sintetizzava la questione. "Uno falso, tutti falsi?".

Come debellare la "sindrome di Gerusalemme"? Guardandosi intorno. Qualcuno ha dimostrato la scarsa autenticità del video di Nazca, oppure di San Nicola Manfredi o il recente contributo filmato analizzato da Bibiana Bryson? Nessuno ha affermato trattarsi di velivoli dall'origine aliena. Nessun però può dimostrare, in maniera inoppugnabile, che non debbano essere classificati come UFO. Ovvero oggetti volanti non identificati. Eppure sono video che hanno avuto la stessa diffusione di quello israeliano, anch'essi divulgati da testimoni occasionali su YouTube. Quanti video originali, che mostrino un oggetto volante non identificato, serviranno per superare la "sindrome di Gerusalemme"? Basta porsi la domanda di Carannante. "Uno falso, tutti falsi?".

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