GERUSALEMME – La scoperta è stata un colpo di fortuna: la luce del sole nascente ha colpito un´antica tomba nella giusta angolazione e rivelato indizi di un´iscrizione per metà cancellata, non notata per secoli, commemorativa del padre di Giovanni il Battista.
"Questa è la tomba di Zaccaria, martire, sacerdote molto pio, padre di Giovanni" recita l´iscrizione di 47 lettere greche.
L´iscrizione probabilmente non indica che il padre della figura biblica sia realmente seppellito nel monumento funerario di 18 metri di altezza ai piedi del Monte degli Ulivi, dicono gli stessi scopritori. Ma offre un nuovo sguardo sulle tradizioni locali che circondano le prime figure della Chiesa Cristiana.
Gli studiosi sostengono che le parole siano probabilmente state scritte parecchie centinaia di anni dopo la morte di Zaccaria -- e dopo la costruzione della tomba – da parte di Bizantini Cristiani.
I Bizantini perlustrarono la Terra Santa nel IV e V secolo, e, sul solco delle tradizioni locali, distinsero i siti che sentivano essere collegati ai personaggi che conoscevano dal testo biblico.
A guidare il gruppo, si trovava Elena, la madre dell´Imperatore Costantino, che, convertitasi al cristianesimo, scelse il sito ora contrassegnato dalla Chiesa del Santo Sepolcro, che si dice essere il luogo in cui Gesù fu crocifisso e sepolto.
Ma perfino questi riferimenti di seconda mano sono importanti, dicono gli studiosi, poiché confermano le tradizioni tra i primi cristiani e poiché vi sono pochissimi artefatti direttamente collegati alla narrativa biblica.
"Abbiamo contatti con la storia antica tramite i Bizantini Cristiani" ha dichiarato Jim Frange, uno studioso del Nuovo Testamento all´Università del Sud della Florida.
Il testo iscritto è stato scoperto dal fisico antropologo Joe Zias e dall´esperto di iscrizioni Emile Puech. Zias, un israeliano originario di Ypsilanti, Michigan, e il francese di nascita Puech, pubblicheranno i loro ritrovamenti sull´iscrizione di Zaccaria nel prossimo numero di Luglio della Revue Biblique, una rivista trimestrale francese.
Il sepolcro di Absalom?
L´iscrizione è incisa nella facciata di quella che è conosciuta come la Tomba di Absalom, uno dei tre enormi monumenti funerari nella Valle di Kidron, tra la Città Vecchia di Gerusalemme ed il Monte degli Olivi. I monumenti furono probabilmente costruiti per l´aristocrazia di Gerusalemme, in un periodo prossimo a quello in cui visse Gesù.
E´ improbabile che Absalom, figlio del Re Davide, sia stato seppellito nella tomba, costruita centinaia di anni dopo la sua morte. La tradizione ebraica medioevale, comunque, sostiene che il monumento fosse la sua tomba e –basandosi sulla tradizione – ebrei, cristiani e musulmani usarono per secoli colpire il monumento con lanci di pietre, per maledire Absalom per le sue imprese: questi infatti uccise il suo fratellastro Amnon per rapire la loro sorella Tamar, ed in seguito, sobillò una ribellione contro suo padre.
La facciata, una volta levigata, è attualmente consunta ed intaccata dal tempo, e l´iscrizione di Zaccaria incisa sopra l´arco d´entrata, circa 9 metri dal suolo, ha iniziato a deteriorarsi.
Zias, un membro del Gruppo di Scienza e Archeologia, insieme ad un team di studiosi affiliati all´Università Ebraica di Gerusalemme, ha scoperto la prima lettera per caso, su una fotografia mostratagli da uno studente di storia dell´arte che chiedeva un parere circa un articolo sulla tomba di Absalom.
Il fotografo ha riferito a Zias di avere scattato la foto anni prima, all´alba e in estate, con solo le ombre a destra, e che in qualsiasi altro periodo dell´anno le lettere sarebbero rimaste invisibili.
Zias si è dunque recato a controllare più da vicino e Puech, usando un metodo di bassa tecnologia, ne ha ricavato un calco. L´iscrizione così ottenuta, risulta composta di due righe, ognuna di 1.2 metri di lunghezza, con lettere di circa 10 cm di altezza. Le lettere corrispondono al periodo bizantino, ha scritto Puech.
Puech e Zias hanno dichiarato di avere individuato molte più linee di scrittura, e condurranno nuove rilevazioni della facciata questa settimana.
Hanno già ricavato un nome, "Simone", forse un riferimento a "Simone il Vecchio" il pio uomo che cullò il Gesù in fasce e lo riconobbe come Messia.
E´ possibile che la riga ulteriore contenga la frase: "Colui che tenne tra le sue braccia il Messia mandato da Dio" ha scritto Puech, uno studioso dell´istituto di ricerca Ecole Biblique di Gerusalemme.
Zias e Puech sperano di trovare anche il nome di Giacomo, fratello di Gesù, citando una tradizione cristiana del IV secolo, secondo la quale Zaccaria, Simone e Giacomo furono seppelliti insieme nella Valle di Kidron.
Indizi nel Vangelo.
Non vi sono indizi biblici circa la natura della morte di Zaccaria o la locazione della sua tomba.
Il Vangelo di Luca lo descrive come un uomo avanti negli anni della casta sacerdotale di Abijah che, mentre bruciava incenso nel Tempio, un giorno, fu avvisato da un angelo che sua moglie Elisabetta, per quanto avanti negli anni, avrebbe concepito un figlio, che sarebbe divenuto Giovanni il Battista.
Lo storico ebreo Josephus scrive che un sacerdote di nome Zaccaria fu ucciso dagli Zeloti nel tempio e gettato di sotto nella Valle di Kidron – il che avrebbe spiegato il riferimento al "martirio" del testo greco.
L´iscrizione recentemente scoperta indica agli archeologi che i cristiani locali credevano che Zaccaria si trovasse effettivamente in quella tomba. Ma poiché sono trascorsi centinaia da anni dalla sua morte all´iscrizione, senza nessuna altra prova a sostegno, Zias e gli altri studiosi dicono che non potranno mai saperlo per certo.
L´iscrizione, ad ogni modo, ha aggiunto nuove conoscenze sulle credenze dei primi cristiani.
"Potrebbe metterci in condizione di confermare l´esistenza di una tradizione in loco" ha dichiarato Stephen Pfann, studioso del testo biblico e preside dell´Università di Terra Santa. "E´ una testimonianza molto importante per la storia della Cristianità Bizantina"
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