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15 Dicembre 2010 ARCHEOLOGIA
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l'archeologia è nello smartphone
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Tra un sms e una mail, grazie ai dispositivi di ultima generazione sarà possibile navigare nella Dublino del Medioevo o nella Leicester romana. Sono alcune delle novità presentate ad Archeovirtual, vetrina delle tecnologie dei beni culturali.

Navigare con il proprio cellulare attraverso musei e siti archeologici virtuali. È una delle novità presentate ad Archeovirtual, la mostra delle tecnologie per i beni culturali organizzata dall'Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali del Consiglio nazionale delle ricerche (Itabc-Cnr), nell'ambito della Borsa mediterranea del turismo archeologico, ospitata dal 18 al 21 novembre a Paestum. In occasione della quale l'Istituto presenta anche la prima rete europea dei virtual museum.

"I nuovi cellulari, grazie all'incremento di capacità di memoria e a particolari algoritmi di compressione dei dati - spiega Augusto Palombini dell'Itabc-Cnr - offrono la possibilità di navigazione in tempo reale in ambienti 3D con ingenti contenuti multimediali. Tali dispositivi si avviano a divenire i protagonisti del turismo dei prossimi anni, quale supporto più efficace per i sistemi di guida dei siti di interesse culturale".

Il Cnr ha allestito ad Archeovirtual 18 progetti in 3D. "Il visitatore viaggerà nel tempo, esplorando gli insediamenti della villa di Oplontis e dell'antica Cartagine - aggiunge Sofia Pescarin, archeologa dell'Istituto e direttore scientifico della mostra -, si muoverà nel clamore della battaglia delle Termopili, entrerà in una tomba cinese del primo secolo a.C., prenderà parte all'assassinio del principe Francesco Ferdinando a Sarajevo, costruirà personalmente una nave con i carpentieri romani e osserverà l'applicazione dei colori di Giotto. L'edizione di quest'anno - conclude la Pescarin - comprende anche una sezione dedicata a studenti e giovani ricercatori già autori di applicazioni di notevole qualità".

Ma le innovazioni tecnologiche non finiscono qui. Durante un workshop organizzato il 18 novembre, sarà presentata la più grande rete europea di musei virtuali (V-MusT.net). Il progetto, coordinato dall'Itabc-Cnr, sarà inaugurato a febbraio 2011 e durerà quattro anni, con la partecipazione di università e istituzioni di Italia, Belgio, Bosnia-Herzegovina, Cipro, Egitto, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Irlanda, Olanda, Spagna, Svezia.

"I musei virtuali - si legge nel programma - rappresentano un nuovo modello per comunicare, interagire e comprendere la realtà che ci circonda". L'iniziativa nasce dall'esigenza di condividere il know how nel settore, affinché l'Europa possa acquisire "la stessa maturità raggiunta nel cinema e nei videogames", superare la frammentazione della propria ricerca, identificare i musei virtuali del futuro e stimolare la competitività dell'industria nell'information and communication technology.