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23 Novembre 2004 STORIA
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Fisico tedesco contesta la presunta scoperta di Atlantide
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BERLINO – I resti della perduta città di Atlantide che un ricercatore degli Stati Uniti sostiene di aver trovato a largo dell´isola Mediterranea di Cipro sono invece semplicemente vulcani sottomarini, secondo un fisico tedesco.

Il ricercatore statunitense Robert Sarmast ha sostenuto nei giorni scorsi di avere trovato la prova che la mitica città di Atlantide sarebbe esistita realmente e che si troverebbe sul fondo del Mar Mediterraneo tra Cipro e la Siria.

Ma il fisico tedesco Christian Huebscher sostiene di avere identificato il fenomeno come vulcani di 100, 000 anni fa, ed i sedimenti delle loro eruzioni.

Huebscher, del Centro per le Scienze Marine ed Atmosferiche di Amburgo, ha dichiarato al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung di aver navigato insieme a due colleghi olandesi nella stessa area in cui Sarmast sostiene di aver situato l´Atlantide ed effettuato la clamorosa scoperta.

Il team di Sarmast afferma di avere localizzato strutture artificiali a circa un chilometro e mezzo sotto il livello del mare, e circa 80 km a largo della costa sud-orientale di Cipro.

La spedizione – finanziata privatamente per 200, 000 dollari – cerca di convincere gli scettici esibendo i dati di scansioni sonar che mostrerebbero strutture create dall´uomo come ad esempio mura lunghe tre chilometri.

Il filosofo Platone aveva narrato la storia di Atlantide nel suo dialogo "Timeo" e spiegato la fine della civiltà con un cataclisma di proporzioni bibliche.

Altre teorie avevano collocato la civiltà perduta nel Mare Cinese Meridionale, nelle Azzorre, nell´Egeo o nell´Oceano Atlantico.

La mitologia greca narra che Atlantide fu distrutta da Zeus per punire l´avidità e la corruzione che dominavano nella città.

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