Tombe, anfore, ceramiche, utensili, armi. E poi ancora realizzazioni in pietra il cui significato non è ancora chiaro. Ed ettari interi nei quali scavare, con molto altro ancora da recuperare. Una importantissima scoperta archeologica è stata effettuata nel corso dei lavori che la Snam Rete Gas sta portando avanti per la realizzazione del gasdotto Massafra-Biccari. In contrada Le Grotte, a 3-4 chilometri dal centro cittadino, è venuta fuori quella che al momento sembra una necropoli, ma che potrebbe riservare grandi altre sorprese.
Siamo nel cuore della Magna Grecia, a metà strada tra Taranto, fondata nel 706 avanti Cristo, e Metaponto, le cui origini risalgono alla seconda metà del VII secolo a.C. Siamo in una zona nota per i ritrovamenti di tombe ma mai, come in questo caso, era venuto fuori un sito così ampio. Si tratta di un'area di circa sette ettari. A dimostrazione della ricchezza nascosta sotto la terra, basti pensare che in ogni scavo "campione" che si sta effettuando sta venendo fuori qualcosa. Sono già almeno cinque le tombe rinvenute, ma è chiaro che ancora moltissimo deve vedere la luce.
La scoperta è stata effettuata durante i lavori di sondaggio dell'area, un intervento preventivo che viene fatto in occasione di qualsiasi opera di interesse pubblico, come realizzazione di strade o, ed è questo il caso, di gasdotti. Quello della Snam va oltre i tre metri di profondità, ma già quando è stato spostato il primo metro di terra è iniziato a venire fuori di tutto. Vasellame e ceramiche. E poi tombe nelle quali (come quelle in foto che appartengono ad un bambino, un uomo e una donna) sono stati trovati un pugnale e fermaglio.
A curare l'opera di scavo è l'Archeores, azienda abruzzese specializzata in scavi e restauri, che è in stretto contatto con la Soprintendenza ai beni culturali che, a sua volta, sta raccogliendo e catalogando i reperti che spuntano dalla terra. La Snam sta anch'essa collaborando, fermando momentaneamente i lavori nell'area interessata, mentre sono costanti, a qualsiasi ora del giorno e della notte, i controlli del locale comando della Guardia di Finanza al fine di evitare l'arrivo dei cosiddetti "tombaroli". Il sito ha però ancora tanto da raccontare e la densità dei ritrovamenti fa pensare ad una vera e propria miniera d'oro archeologica che nulla avrà da invidiare alla vicina Metaponto. Cosa fare quando tutto verrà alla luce? L'idea la lanciamo noi dalle colonne della Gazzetta: la realizzazione di un grande parco archeologico che porterà turisti e visitatori da ogni parte del mondo, sulla strada tra Taranto e Metaponto.
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