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29 Agosto 2010 ARCHEOLOGIA
di Matthias Una sensazionale scoperta Liutprand.it
LA PORTA D'INGRESSO ALL'IMPERO VICHINGO
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tempo di lettura previsto 5 min. circa

Per un secolo, gli archeologi sono stati alla ricerca di una porta d'ingresso attraverso un muro costruito dai Vichinghi nel nord Europa. Questa estate, è stato trovato. I ricercatori ora credono che la grande barriera sia stata costruita per proteggere un'importante via commerciale.

I loro attacchi che arrivavano dal nulla con rapide scialuppe hanno indotto molti a chiamare i Vichinghi inventori del Blitzkrieg. "Come calabroni selvaggi", si legge una descrizione antica, i vichinghi si saccheggiavano i monasteri e intere città dall'Irlanda alla Spagna. Il fatto che i Vichinghi, che hanno poi trovato il loro posto come buffi personaggi dei fumetti, siano stati anche capaci costruttori, è un po' meno noto.

La prova può essere vista nella Germania settentrionale, non lontano dal Mare del Nord - Canale Baltico. Lì, si può ammirare un muro gigante, lungo 30 chilometri, che attraversa l'intero stato di Schleswig-Holstein. La massiccia costruzione, chiamata Danevirke - "opera dei danesi" - è considerata il più grande terrapieno del nord Europa.

Gli archeologi hanno ora dato un'occhiata più da vicino una parte della costruzione - un muro di tre metri di spessore dell'VIII secolo vicino a Hedeby (nota come Haithabu in tedesco). E' costruito interamente in pietre raccolte dalla regione circostante. Alcune di loro sono solo grandi come un pugno, mentre altre pesano anche 100 kg. "I Vichinghi raccolsero milioni di sassi", dice l'archeologa Astrid Tummuscheit, che lavora per l'ufficio d'archeologia dello stato di Schleswig-Holstein.

Una stazione doganale, una locanda e un bordello

In una conferenza stampa, il gruppo di Tummuscheit ha annunciato un ulteriore ritrovamento - che presenta come "sensazionale". I ricercatori hanno scoperto la sola apertura che attraversa la Danevirke, con un portale ampio cinque metri. Secondo antiche scritture, "cavalieri e carri" usavano passare attraverso il cancello, chiamato "Wiglesdor". Accanto ad esso c'erano una stazione doganale e una locanda che comprendeva un bordello.

Per un secolo, gli archeologi hanno sognato di trovare questa porta tra la Danimarca e l'impero di Carlo Magno. Gli esperti conoscevano la sua posizione approssimativa, ma gli archeologi non erano autorizzati a scavare: un antico Casale si trovava sulla strada. "Il Café Truberg metteva i freni su tutto", dice Claus von Carnap - Bornheim, capo dell'ufficio d'archeologia dello Schleswig Holstein.

Le cose cominciarono a muoversi in avanti solo quando il caffè fallì e poté essere acquistato nel 2008 con l'aiuto dell'AP Møller -Fonds, un fondo appartenente ad Arnold Maersk, il danese di 97 anni, proprietario della flotta di container più grande del mondo. La società energetica E.on Hanse, la controllata E.on responsabile per la Germania del nord, comprò l'edificio da demolire e gli archeologi poterono muoversi dentro. La nuova scoperta attirerà certamente un'attenzione significativa verso il confine settentrionale della Germania, e il Danevirke è visto come un tesoro nazionale in Danimarca. La Regina Margrethe II di Danimarca ha visitato il sito, così come il principe Frederik .

Nuovi calcoli per l'età della costruzione indicano, tuttavia, che la prima parte del muro potrebbe essere stata costruita dai Frisoni e non dai Danesi . Gli archeologi pensano ora che la prima pietra potrebbe essere stato posta già nel VII secolo.

Conosciuti per le loro abitudini a saccheggiare

I Frisoni, che vivevano sulla costa occidentale di quella che oggi è la Danimarca e su un certo numero di isole nel Mare del Nord, combattevano per la supremazia nella regione con tre altri popoli: i Danesi, gli Slavi e i Sassoni. "Era il Kosovo dell'Alto Medioevo", dice Carnap - Bornheim . Alla fine, però, i danesi uscirono vittoriosi. Secondo gli archivi contemporanei, il re di Danimarca Göttrik ordinò nel 808 che il confine del suo impero con quello dei Sassoni fosse fortificato.

Ma perché fare un tale sforzo? A che fine i Vichinghi accumularono milioni di tonnellate di rocce sulla loro frontiera?

Le strutture simili, come le fortificazioni di confine costruite dai Romani o la Grande Muraglia di Cina, sono state costruite per proteggerli dalle orde di saccheggiatori. Ma nel caso del Danevirke, i costruttori erano proprio quelli noti per le loro abitudini di saccheggio. Nel secolo VIII, la Danimarca non aveva né case né strade di pietra. Il re pagano era sorvegliato da fanatici guerrieri che indossavano costumi d'animali - i cosiddetti "berserker".

Solo le loro barche lunghe erano vere e proprie opere d'arte - veloci e leggere, facilmente governabili. Esse permisero ai danesi di sviluppare una rete formidabile di rotte commerciali. Percorsero i fiumi russi fino a Bisanzio e navigarono l'Atlantico del Nord verso la lontana Islanda, la Groenlandia e anche il Nord America.

Commercio internazionale

Ma c'era un tallone d'Achille in questo impero commerciale che mirava lontano, ed era Hedeby. Affinché le merci da est fossero spedite ad ovest, dovevano attraversare la stretta striscia di terra alla base dell'attuale Danimarca. I commerci potevano approdare in ingresso a Schlei, ma quando arrivavano alla Hedeby, i loro articoli dovevano essere scaricati e portati via terra fino al fiume Treene, a 18 km di distanza. Solo là la merce poteva essere ricaricata su barche e navigare nel Mare del Nord.

Per questo breve cammino via terra, i beni di valore - tra cui l'oro di Bisanzio, le pelli di orso da Novgorod e anche le statue di Buddha dall'India - erano esposti agli attacchi dalla terraferma. Al fine di proteggere questa importante arteria commerciale, gli archeologi ora credono che fosse costruito un baluardo di terra, pietra e mattoni. Il Danevirke, in altre parole, non era altro che uno scudo protettivo per il commercio.

Nelle prossime settimane, gli archeologi sperano di scavare il passaggio d'ingresso appena scoperto fino al livello della vecchia strada. Essi hanno la speranza di trovare vecchie pietre del selciato, cerniere o fori di pali - i resti, forse, del cancello di un tempo che dava accesso alla terra dei Vichinghi.

Fonte: http://www.spiegel.de/international/germany/0, 1518, 714235, 00.html