Forse era un guerriero, probabilmente è stato ucciso e l'ennesima mareggiata se lo sarebbe portato via per sempre. È lui il protagonista di una scoperta archeologica eccezionale, avvenuta a maggio sul litorale di Torre Astura, nei pressi di Nettuno e resa nota ora. Come hanno raccontato ieri Marina Sapelli Ragni, Soprintendente per i Beni Archeologici del Lazio e il Ten.Col. Raffaele Mancino, del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, lo scheletro del presunto guerriero è stato trovato a dieci metri dalla riva, sulla spiaggia della località denominata «Osservatorio Cortese», dai Carabinieri della Sezione Archeologia e dai funzionari della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio. Si è trattato di un intervento d'urgenza, effettuato in una sola giornata, perché la sepoltura era ormai assediata dal mare che aveva già causato molti danni. Grazie alla rapidità dei tecnici è stata quindi portata alla luce una tomba a fossa di forma ovale, lunga m. 1, 70 e larga m. 0, 85, con lo scheletro di un uomo adulto, deposto supino e ormai totalmente immerso nell'acqua marina. Le ossa erano state scompaginate dalle onde e mancavano i piedi. All'altezza del costato è stata rinvenuta una punta di freccia che forse ha ucciso il guerriero. Lo scheletro era circondato da vasi, tazze e da due lame di pugnale in selce. E questo corredo funerario è un vero e proprio unicum, perché finora non erano mai state ritrovate sepolture a ridosso della zona litoranea di Torre Astura appartenenti al periodo preistorico dell'eneolitico (età del rame). Si tratterebbe quindi della prima necropoli eneolitica rinvenuta lungo la costa di Nettuno, visto che la sepoltura non sembra essere isolata. Appena ritrovato, lo scheletro è stato scherzosamente ribattezzato Nello, dal nome dell'ufficiale che ha guidato il team di tecnici e funzionari autori della scoperta. Sempre col sorriso sulle labbra, felici dell'eccezionale ritrovamento, i carabinieri hanno provato perfino a risolvere un piccolo giallo: il guerriero di Torre Astura era stato ucciso, come dimostrerebbe la punta di freccia? E chi era stato? Si trattava di un agguato o di uno scontro in battaglia? Tante domande, forse impossibili da risolvere, anche se molte novità potranno ancora venire dalla prosecuzione degli scavi e delle ricerche. Nel frattempo, in attesa che venga individuato il museo che lo ospiterà, Nello è stato portato nella Caserma La Marmora, in via Anicia, sede del Reparto Operativo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
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