Napoli - Grazie all´abbattimento di alcuni ruderi costruiti su un´area di confine degli scavi di Ercolano sara´ possibile ampliare il sito archeologico di circa seimila metri quadrati. I lavori, avviati oggi, dureranno circa quattro mesi e avranno come primo risultato il potenziamento, la riqualificazione e la messa in sicurezza dell´area interessata.
"A distanza di cinquant´anni dagli ultimi scavi archeologici, nel sito di Ercolano, potranno riprendere nuovi interventi - afferma l´assessore regionale ai Beni culturali, Marco Di Lello - grazie all´abbattimento degli edifici che coprono una parte rilevante degli scavi e in particolare la basilica in cui sono state ritrovate le statue equestri di M. Nonio Balbo".
"Dopo questi lavori un altro obiettivo, oltre quello di riportare alla luce la basilica - afferma il sindaco di Ercolano, Nino Daniele - e´ quello di individuare anche i cunicoli, in particolare il cunicolo borbonico che conduce al teatro di Ercolano".
I lavori sono finanziati con fondi ordinari della Regione Campania, per un ammontare di circa 400 mila euro e si aggiungono a fondi europei, pari a 9 milioni di euro, stanziati per altri sette cantieri gia´ avviati nell´area in cui i patrizi romani edificarono ville sontuose. In eta´ Augustea vennero costruiti o profondamente restaurati molti edifici pubblici, tra cui le mura e l´acquedotto, il teatro e la basilica.
La basilica, secondo la descrizione di esperti e di una pianta del tempo, e´ composta da una grande aula rettangolare, divisa da file di colonne in tre parti. La parete di fondo ospita una esedra con ai lati due nicchie minori, in cui sono raffigurati Teseo col Minotauro ed Ercole con Telefo. Il resto delle pareti erano ornate da una serie di dipinti, alcuni dei quali sono gia´ stati recuperati e staccati. Oggi sono in mostra presso il Museo Nazionale di Napoli.
"Questi lavori e poi la realizzazione del progetto per far ritornare alla luce la basilica di Nonio Balbo - afferma il direttore regionale per i Beni culturali, Stefano De Caro -, che sara´ realizzato in un secondo momento, salvo intoppi tecnici e fondi disponibili, ci consentiranno poi di creare nuovi percorsi culturali ed eventualmente si puo´ pensare anche al ripristino dei luoghi con l´apposizione di copie dei dipinti custoditi al Museo Nazionale".
Gli scavi di Ercolano, inseriti nel circuito di Campania>arte card, sono visitati da circa trecentomila persone ogni anno. Nei primi cinque mesi del 2007 si sono registrate quasi 150 mila visite con un incremento del 7% rispetto al 2006.
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