I Neanderthal avevano voci forti, a toni alti, e le usavano per cantare e per parlare, sostiene un ricercatore inglese.
La teoria suggerisce che i Neanderthal, che vissero in Europa da dal 200, 000 al 35, 000 a.C. circa, fossero intelligenti e socialmente complessi.
Indica inoltre che seppure sia probabile che rappresentassero una specie unica, avevano in comune con i moderni umani più di quanto creduto in precedenza.
Stephen Mithen, professore di archeologia all´Università di Reading, è giunto a questa determinazione dopo aver studiato i resti scheletrici dei Neanderthal.
Il suo studio corrisponde alla pubblicazione del primo articolato scheletro di Neanderthal completo.
Informazioni sul nuovo scheletro sono pubblicate sul numero corrente della rivista The Anatomical Record Part B: The New Anatomist.
Mithen ha comparato i dati correlati sugli scheletri di Neanderthal con quelli di scimmie ed altri membri della famiglia delle scimmie, inclusi i moderni umani.
In un recente seminario presso l´University College di Londra, Mithen ha spiegato che l´anatomia dei Neanderthal suggerisce che i primi ominidi avessero l´abilità fisica per comunicare con suoni e melodie.
Ritiene che usassero probabilmente queste abilità in una forma di comunicazione che era per metà parlata e per metà cantata. Mithen si accinge a pubblicare un libro sull´argomento.
Jeffrey Laitman è professore e direttore di anatomia, morfologia funzionale, e otorinolaringoiatria - lo studio di orecchi, naso e gola - alla Scuola di Medicina Mount Sinai, New York.
E´ anche un esperto di Neanderthal, specie per quanto attiene all´analisi della regione cranica e del collo.
"La mia curiosità è stata accesa dalla teoria di Mithen secondo cui i Neanderthal cantavano ed avevano voci con toni femminili. Ma credo che questi attributi sarebbero difficili da provare, persino con le recenti ricostruzioni dei Neanderthal" ha dichiarato.
"Non esiste a nostra disposizione una laringe di Neanderthal perché il tessuto non fossilizza. Dobbiamo quindi ricostruirla."
Laitman ha dichiarato che, con altri ricercatori, aveva usato spesso porzioni esistenti di crani di Neanderthal, e di altri primi ominidi, per ricostruire l´area di formazione della voce.
Mediante un simile lavoro, aveva appreso che i Neanderthal, gli Australopitechi ed altri ominidi preistorici avevano una laringe posizionata in alto nella gola.
"La struttura è paragonabile a quello che vediamo nelle scimmie e nei primati di oggi" spiega Leitman. "Le scimmie non hanno linguaggio e cultura, e i suoni che possono produrre sono più limitati di quelli degli umani".
Per via dell´impressionante dimensione del cervello dei Neanderthal, che era più grande di quello della maggior parte dei moderni umani, Leitman ritiene enfaticamente che avessero abilità linguistiche.
"Non dobbiamo pensare a loro come a dei bruti, per i solo fatto che non ci somigliavano" ha dichiarato. "I Neanderthal probabilmente producevano suoni differenti perché, in parte, non avrebbero potuto avere usato tutte le vocali che noi usiamo. Per esempio, non avrebbero potuto dire < ooh >, < ahh > oppure < eee >.
Dal momento che i Neanderthal avevano singolari fattezze anatomiche per il naso, le orecchie e i seni, Laitman ritiene che fossero specializzati nella respirazione, che avrebbero conferito loro una voce "nasale".
Non è chiaro se la laringe dei moderni umani si abbassò nella gola attorno ad un milione e mezzo di anni or sono.
Laitman ritiene che i mutamenti potrebbero essere collegati al desiderio di inalare più aria dalla bocca per gli scatti in velocità.
Il professore associato Janet Monge, antropologo al Museo di Archeologia e Antropologia dell´Università di Pennsylvania, ed esperta di Neanderthal, è scettica sulla nuova teoria dei Neanderthal canterini.
"[Ma] se noi cantiamo, sono sicura che tutti gli umani di aspetto pressoché moderno, avrebbero potuto farlo" ha dichiarato.
Il linguaggio e la canzone non usano dello stesso neurosubstrato, così il punto è: in che modo potrebbe essere effettuato un collegamento tra i due, specialmente dal momento che negli umani, il linguaggio può essere melodico e altamente articolato, senza divenire effettivamente una canzone vera e propria.
Ma aggiunge la Monge: "Certamente collegare il linguaggio ai Neanderthal li rende molti più simili ai moderni umani."
Laitman ritiene che i Neanderthal fossero una specie separata, che la comparsa dei moderni umani contribuì a spazzare via.
"La loro anatomia dell´orecchio, del naso e della gola, li avrebbe resi estremamente suscettibili ad infezioni respiratorie e infezioni del medio orecchio" ha dichiarato.
"Sappiamo che commerciavano ed avevano contatti con i moderni umani, così i Neanderthal potrebbero essersi trovati particolarmente esposti a germi e virus.
"Nei tempi che precedettero le cure come la penicillina, le malattie potrebbero essere corse attraverso le loro popolazioni molto rapidamente ed avere contribuito così al loro declino."
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