E' iniziata alla casa del Fauno a Pompei la posa della copia consustanziale, ossia conforme nelle dimensioni, nelle forme, nei materiali e nei colori, del mosaico universalmente conosciuto come "La battaglia di Alessandro". La copia, voluta dalla Soprintendenza Archeologica di Pompei, è stata approntata dagli esperti del Centro Internazionale Studi e Insegnamento del Mosaico di Ravenna, attraverso la realizzazione, con una sofisticata tecnica, di tre milioni di tessere e mille pannelli di supporto.
Tra pochi giorni un vero e proprio esemplare "clonato" del grande mosaico tornerà ad ornare la pavimentazione dell'esedra che si apre in fondo al primo peristilio della famosa "domus" appartenuta alla gens Satria e a Silla, nipote del dittatore Mario. Una iniziativa che vuole ulteriormente aumentare il fascino e la comprensione del sito archeologico e quindi la sua fruizione turistica.
"La collocazione della copia del mosaico della battaglia rientra in un più generale programma di valorizzazione e fruizione delle aree archeologiche vesuviane ed in particolare a Pompei- spiega Pietro Giovanni Guzzo, soprintendente archeologo - Ci preoccupiamo in questo modo di far intendere ai visitatori l'aspetto originario dell'arredo degli edifici antichi, invitandoli a visitare le decorazioni originali presso il Museo di Napoli. La realizzazione della copia con la stessa tecnica dell'originale riproduce la materialità dell'epoca e quindi restituisce una sensazione corretta dell'integrità antica, come non sempre avviene nelle ricostruzioni informatiche. La messa in opera della copia, inoltre, affronta anche un problema generale di gestione, causato dalla progressiva sempre maggiore carenza di risorse professionale di guardiania".
La grandiosa opera denominata "la Battaglia di Alessandro" proveniente dall'ambiente di rappresentanza della Casa del Fauno a Pompei può essere considerato il più celebre mosaico pervenutoci dall'antichità. L'originale consisteva in un dipinto attribuito a Philoxenos di Eretria per il re Cassandro alla fine del IV secolo avanti Cristo.
Il mosaico fu eseguito a Pompei da maestranze alessandrine con tasselli policromi finissimi secondo la tecnica dell' "opus vermiculatum", e raffigura il momento decisivo di una battaglia della campagna Persiana che vide affrontarsi Alessandro Magno, rappresentato in sella a Bucefalo, alla testa della sua cavalleria, contro Dario III, re di Persia, che, vinto, si dà alla fuga.
Questa megalografia, al pari di tutto il resto della ricchissima decorazione musiva della casa, venne portata nell'Ottocento nelle collezioni museali borboniche posta su un carro ferroviario trainato da buoi (l´opera misura infatti oltre tre metri di lunghezza), ed è ora a Napoli, esposta al Museo Archeologico Nazionale.
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