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28 Maggio 2005 ARCHEOLOGIA
Il Messaggero
Quella Domus non può essere ricoperta
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«Sono veramente belli ed è giusto che siano resi pubblici e accessibili» ha esclamato l´assessore alla cultura, Luca Bartolucci, dopo aver visto gli splendidi mosaici della Domus romana di via dell´Abbondanza, i cui resti sono tornati alla luce nel corso dei lavori di scavo per la costruzione di un garage sotterraneo. Un´importante scoperta che conferma la ricchezza del sottosuolo di Pesaro. Veri tesori d´arte e di memoria storica a pochi metri di profondità. E che si aggiungono alla Domus di piazzale Matteotti, ai preziosi ritrovamenti dell´area archeologica di Colombarone, per la quale si intende arrivare ad una musealizzazione definitiva. O al Lucus di Santa Veneranda e ai Piceni di Novilara. Insomma, compresi i mosaici della Cattedrale, «un tassello in più – prosegue Bartolucci – all´interno di un museo diffuso dell´archeologia». Ma sembra che questo tesoro a cielo aperto sia destinato a tutt´altro che ad un folto pubblico. Infatti, «i lavori di esplorazione archeologica – spiega Gabriele Baldelli del settore archeologia della Sovrintendenza ai beni culturali di Ancona – sono terminati e la ditta proprietaria della concessione edilizia ha in progetto la costruzione di posti auto a servizio dello stabile appena ristrutturato». «Il problema – prosegue l´assessore Bartolucci – è che lo scavo è all´interno di un´area privata. Mi sono già attivato per un incontro con Giuliano De Marinis, dirigente della Sovrintendenza dei Beni culturali, per far sì che la Domus romana rimanga per sempre accessibile a tutti». Tra i vari problemi, non trascurabile quello delle scarse finanze del Comune. Sul fronte del recupero storico, infatti, bisogna tener conto ad esempio dei progetti che interessano la Domus di piazzale Matteotti. «Stiamo lavorando ad una soluzione – spiega Bartolucci – e le prime mosse da compiere sono la ripulitura dell´area e soprattutto lo smantellamento del tendone. I tempi si preannunciano lunghi. Non è un´operazione che si possa concludere nel giro di un anno». E se per quel tendone bisognerà aspettare non poco tempo, tanto meno su quest´ultimo ritrovamento possono azzardarsi previsioni a lungo termine. Nel frattempo, Gabriele Baldelli ribadisce il valore della scoperta. Un valore principalmente storico e topografico. Infatti, «il lastricato direzione mare-monti – spiega Baldelli – costituisce un´importante novità rispetto ai tracciati di cui siamo a conoscenza». Praticamente una "nuova" strada che, come il lastricato della Domus di piazzale Matteotti, consentirebbe di aggiornare i rilievi aerei di cui si è in possesso. Ma dagli scavi sono emersi anche numerosi suppellettili del vivere quotidiano. Sono stati rinvenuti inoltre anche frammenti dipinti degli intonaci della Domus. Altro interessante dettaglio è che la Domus sorgeva a ridosso della cinta muraria dell´antica Pisaurum. «Un ritrovamento importante – precisa Baldelli – soprattutto per la ricostruzione storica della città». A questo punto, la "battaglia" per impedire che il tesoro appena ritrovato, finisca di nuovo sotto terra, è appena cominciata. Un pacifico braccio di ferro, in cui il Comune, col supporto dei pesaresi, ha appena incrociato il pugno di chi quel tesoro di tanti ha interesse a seppellire sotto un garage per pochi.