Gli antichi egiziani erano ben consapevoli del significato dell´arredamento. Le implicazioni a livello di design, di raffinatezza tecnica, di politica e religione e perfino per usare una parola dei tempi recenti di ergonomia, erano ben considerate. Con stile tipico, intelligenza e pura egizianità, sono riusciti a spingere queste caratteristiche fino a raggiungere un livello altissimo. I mobili ci offrono un´affascinante finestra sulla mente egiziana e sui meccanismi della loro civiltà.
Nel mondo egizio, i mobili impiegavano il linguaggio della cultura. I tavoli non potevano essere costruiti con le stesse forme e proporzioni dei piloni dei templi egiziani. Letti, armadi e cassettoni potevano essere decorati con gli stessi geroglifici che rappresentavano vita, potere, dominio, stabilità, ed eternità onnipresenti in tutte le cose egiziane.
Il panorama della mente egiziana era pieno di immagini, che alcuni tentano di classificare oggi giorno come "sacrali" o "decorative". Dalla definizione di questa dicotomia, l´antico Egitto può dire molto più riguardo alla moderna sensibilità che riguardo a quella degli antichi; la bellezza, la maestria nel design, e la sofisticatezza delle proporzioni dei mobili dell´antico Egitto non può essere messa in discussione.
Considerando quanti mobili possono essere stati fatti nel corso di cinque millenni, rimane molto poco ai giorni nostri. Canne e legno erano i materiali più comuni, ed essi sono, naturalmente, deperibili e riutilizzabili per qualsiasi nuova costruzione, oltre che per il fuoco.
Ma poiché i mobili erano fatti sia per i vivi sia per i morti, rimangono molte prove. Si ricade in due categorie, entrambe largamente associate al culto morti: i pezzi trovati in scavi dei corredi funerari ed i dipinti trovati prevalentemente su decorazioni murali o sulle stele delle tombe.
Un pezzo di mobilio egiziano può essere sorprendente, e ricordare il migliore dei moderni design scandinavi o classico cinese. Dei pezzi rinvenuti nel corso di scavi, la collezione più notevole, dal XXVI sec. a.C. è quella di Hetepheres, madre di Khufu. I pezzi trovati sembrano appartenere ad un arredamento completo: un letto, un armadio, due sedie, e tre casse. Il baldacchino e la cassa sono inscritti con il nome "Snefru"; erano regali fattele dal marito, come forse gli altri oggetti.
Migliaia di anni dopo, molti pezzi di arredamento erano stati collocati nella tomba di Yuya e Thya, genitori di Tiye, la Grande Moglie di Amunhotep III. Tra gli oggetti dissotterrati vi sono tre sedie intagliate, due o tre scrigni per gioielli, tre letti, e parecchie casse. Ma il mobile antico più famoso probabilmente proviene dal corredo funerario di Tutankhamon (1327 a.C.) che comprendeva non meno di 50 pezzi.
Dalla classe media proviene la tomba intatta dell´architetto Kha, contenente 32 pezzi meravigliosi, che includono per la maggior parte casse e seggiolini; ma anche due letti, sedie, tavoli e un sorprendente reggi-lampada.
La seconda grande fonte di informazioni di arredamento, proviene dalle illustrazioni dei monumenti funerari di tutti i periodi, come stele, sarcofagi, e muri delle tombe. Una vignetta molto comune mostra un dio o il defunto, seduto o in piedi davanti ad un tavolo per l´offerta. Dai dipinti sulle tombe è possibile ricavare un ricco inventario di letti, tavoli, sgabelli, casse e altri mobili.
Dato che i mobili sono fatti di legno e che alcuni alberi crescono solo in certi luoghi, i pezzi di arredamento possono anche indicare le rotte commerciali. Il legno degli alberi nativi in Egitto acacia, mandorlo, fico, palma, pioppo, sicomoro, tamerice e salice tende a non essere adatto e certamente non è resistente. Da tempi veramente remoti, perfino prima che ci fosse l´Egitto, gli abitanti della valle del Nilo usavano cercare altrove il legno per i loro arredi. Dalla Siria, dal Libano e dalla Turchia, a nord, arrivava frassino, faggio, bosso, cipresso, cedro, olmo, abete, acero, quercia, pino, prugno e tasso. Dal sud, in Sudan, veniva il legno scuro africano e dall´Etiopia, l´ebano. Il carrubo veniva da terre ancora più lontane. La maggior importazione di legna si data a Djoser (dopo il 2700 a.C.) e forse anche prima. Nella IV Dinastia (attorno al 2600 a.C.), Snefru inviò 40 navi per avere cedro dal Libano. Evidenze suggeriscono che il Medio Regno incrementò ulteriormente l´importazione di legname, e con la XVIII Dinastia (che iniziò nel 1550 a.C.) l´Impero Egizio raggiunse quasi una scala industriale. A quel tempo gli arredi richiesti per le persone dell´alta società erano esclusivamente di ebano e carrubo.
La maggior parte delle tecniche conosciute dagli attuali costruttori di mobili, erano giù usate dai falegnami egiziani, incluse quasi tutte le tecniche di raccordo conosciute oggi e di cui parecchie non sono più in uso. Incastri a coda di rondine, morsetti a farfalla e giunti ad ammorsatura erano comuni. Complesse giunture a mortasa e a tenone spesso assicurate da lacci di cuoio che venivano bagnati e lasciati poi asciugare, erano similmente diffuse. I perni erano già impiegati dalla II Dinastia (prima del 2800 a.C.) e perni di quercia turca sono stati usati per il sarcofago di Tutankhamon. Un pezzo di compensato (un pannello assemblato da fogli sottili incollati insieme) è stato scoperto in un passaggio della Piramide a gradoni (attorno al 2700 a.C.)
Nel Nuovo Regno (1550-1070 a.C.) erano usati meccanismi di chiusura sui mobili. Complessi cardini di metallo e meccanismi di piegatura creavano pezzi portabili e arredi da campo, fatti originariamente per uso militare, mai poi divenuti popolari.
Gli antichi attrezzi dei carpentieri egiziani non erano affatto differenti dai moderni. Dipinti di botteghe dei carpentieri in una tomba di Saqqara mostrano le tecniche di lavorazione del legno ed una larga gamma di attrezzi di rame. Nella V Dinastia (circa 2500 a.C.) gli egiziani usavano la sega e la levigatura veniva effettuata con lucidatrici di arenaria.
Le finiture includevano la lisciatura, la pittura, la verniciatura e la decorazione che poteva essere data sopra con gesso adesivo, o, se in fogli, posta sul luogo con piccoli chiodi. Fini strati di gesso erano anche usati per coprire il legno di cattiva qualità e come base per la pittura. Gli egiziani eccellevano nell´intaglio di legno o avorio. Le incisioni venivano posizionate nel luogo per mezzo di resine durante il periodo Arcaico, ma colle animali, simili a quelle usate oggi, furono introdotte nel corso del Vecchio Regno (2800 a.C.)
Come per dare un tocco finale, coperture e cuscini venivano spesso cuciti e riempiti con qualsiasi materiale, dalle piume dell´oca alle foglie secche; potevano essere coperte con tessuti elaborati e riccamente ricamati. I materassi erano fatti per i letti, e nel corso del Periodo Romano, la città di Antinoopoli nel Medio Egitto si specializzò nella loro manifattura ed esportazione. Sedili per sgabelli, sedie, e le molle per i letti potevano essere di cuoio intrecciato o di assicelle di legno.
Come oggi, i mobili dicevano molto riguardo le classi sociali nell´antico Egitto. Gli arredi dei palazzi mostravano legni rari, decorazioni e intagli elaborati. Una cassa tratta dalla tomba di Tutankhamon, per esempio, reca una stima di 33000 pezzi di intagli di legno incollati su pannelli laterali e uniti a formare un disegno. Arredi della classe media tendevano ad avere la stessa linea, ma erano più semplici e fatti di materiali più economici. Tra i lavoratori, i semplici sgabelli e tavoli mantenevano ancora il senso dello stile, ma erano naturalmente molto più pratici.
I letti sono tra i più antichi tipi di arredi documentati, con prove trovate sia nelle sculture sia in esemplari sopravvissuti da un periodo antico come il 3100 a.C., quando erano un oggetto simbolo. Come virtualmente tutta l´arte egiziana, le forme erano ispirate dalla flora e dalla fauna del mondo egizio.
I letti illustrano la natura conservativa dell´arredamento egiziano, con innovazioni apportate gradualmente attraverso lunghi periodo di tempo. Per circa 2000 anni quasi tutti i letti avevano gambe nelle forme delle gambe di animali, da quelle forti del toro a quelle agili della gazzella, ed i tipi felini con unghie e artigli, identificate con quelle del leone. Nel regno Antico, le testiere erano diventate una parte strutturale del letto ed erano attaccate alle gambe posteriori mediante perni. Nel Regno Antico, le prime sponde laterali tondeggianti, furono abbellite con intrecci di papiro che diedero modo di rifinire in modo più dolce le forme rettangolari.
L´arte egiziana eccelleva nelle applicazioni a doppio uso, e le pediere dei letti fornivano una superficie per scopi sia pratici che religioso/ornamentali. Prevenivano al dormiente di scivolare fuori dal letto, ed il sonno poteva nel contempo essere sorvegliato da gruppi di animali protettori o simboli di guardiani per la notte.
I primi letti sopravvissuti includono non meno di 4 tipi che furono dissotterrati dalle mastabe della I Dinastia (strutture di mattoni di fango delle tombe egiziane) a Tarkhan, e che suggeriscono che il gusto personale giocasse un ruolo nella selezione di un letto. Un esemplare ben preservato, ora a Manchester, è basso a terra e ha una larghezza di 17.5 cm, paragonato alla media di 19.8 cm per i letti moderni, suggerendo che chi lo utilizzò usasse raggomitolarsi nel letto. Esso ha una rete di lacci di cuoio avvolti alla sponda laterale. Il suo materasso era probabilmente di stuoia.
Il letto di Hetepheres della IV Dinastia, ha una piattaforma e scivoli dalla testa ai piedi. E´ coperta da lamine d´oro e ha zampe feline con artigli e fiori di papiro sia alla testa che ai piedi.
Riguardo questo tempo, appaiono altre importanti innovazioni. Un tipico dettaglio del Primo periodo Dinastico (3000 a.C.), uno spaziatore sul fondo dello zoccolo a forma di gamba toro per sollevarlo ulteriormente da terra, divenne standardizzato e ben proporzionato, cilindrico o a forma di tamburo in sedie e sgabelli, o qualche volta come un triangolo invertito in letti matrimoniali. Ricoperto di metallo, alcuni suggeriscono che tale elemento avesse la funzione di proteggere lo zoccolo, ma anche quella di proteggere il dormiente dalle creature velenose che piagavano gli egiziani.
Mentre queste spiegazioni pratiche sembrano ragionevoli, non dicono abbastanza del piacevole effetto visivo che accresce la leggerezza della figura nel suo complesso. La stessa tecnica sarebbe stata usata nell´arredamento francese migliaia di anni dopo, sotto la raffinata sensibilità dei mobilieri del tardo diciottesimo secolo.
L´innovazione finale nei letti, occorse durante il Periodo Persiano, attorno al 500 a.C. quando fu introdotto il tornio. Gambe per la prima volta tornite apparvero nei letti ed in altri pezzi dell´arredamento.
I tavoli erano usati nell´antico Egitto quanto al giorno d´oggi: per pasti, buffet, e per posarci sopra oggetti da esporre. C´erano comunque alcune importanti distinzioni. I tavoli usati per i banchetti con parecchi commensali sono molto recenti, perché in Egitto, come in molta parte del mondo antico, i tavoli da pasto erano individuali e trasportabili. I tavoli erano anche utilizzati per le offerte funerarie, o formavano parte del corredo dopo la morte.
Ma l´antichità dei tavoli precede quella dei letti. Curiosamente a Tarkhan non sono state trovati seggiolini o sedie, ma le tombe contenevano molti piccoli tavoli di legno e pietra, la maggior parte dei quali piuttosto semplici. Bassi fino a terra, suggerivano che originariamente ci si acquattasse per usarli.
I tavoli sono di tre tipi nell´Antico Egitto. Il primo è per l´offerta per il proprietario della tomba o per la divinità. Il secondo è quello portabile rettangolare, un tipo che appare raramente prima della II Dinastia (2000 a.C.). E l´ultimo tipo è il reggi-vaso disegnato per un´altra importante funzione.
Tavoli a tre gambe esistevano dai primi tempi e avevano il vantaggio di essere utili su pavimenti irregolari. Apparentemente inusuali, avevano la parte superiore rettangolare. La presenza di tavoli con la parte superiore tonda, a parte quelli per le offerte, è rara fino all´arrivo dei greci, e nessun esemplare è stato trovato. Il tavolo tondo sarebbe entrato nell´uso durante i molti secoli dell´Egitto classico, quando divenne il tavolo standard prossimo alla tavola per banchetti.
Probabilmente più seggiolini sono sopravvissuti dall´antico Egitto di ogni altro tipo di mobili. In vari tempi e tra le varie classi sociali, i seggiolini più popolari includevano lavori di vimini, sostegni curvi, gambe di animali con sponde di papiro, gambe di animali con sedili intarsiati, seggiolini ripiegabili, a tre gambe e a gambe squadrate.
I seggiolini pieghevoli, o faldistori, avevano le loro origini nelle spedizioni militari del Medio Regno (2000-1630 a.C.) probabilmente per uso di campo. Includevano tre pezzi: sostegni da fissare a terra, supporti pieghevoli verticali che formavano una "X" e il sedile, usualmente di forte cuoio pieghevole. Il cardine nel supporto a X era normalmente di bronzo.
Seggiolini pieghevoli divennero presto un oggetto di moda, probabilmente perché i modelli militari, a partire dalla XVIII Dinastia (1550 a.C.) erano spesso elaboratamene incisi con graziose teste di papero sulla fine del supporto verticale. Tali seggiolini vengono dalla tomba di Tutankhamon. Hekanefer, un principe nubiano sotto Tutankhamon, orgogliosamente portava il titolo di "Portatore del seggiolino pieghevole del Signore delle due Terre".
Seggiolini pieghevoli offrono un importante esempio dell´estetica egizia. In alcuni esemplari, il legno dei sostegni a terra sale ad incontrare le gambe, che si uniscono alla fine per creare una congiunzione colorata. L´effetto visivo è quello di una crescita naturale, come se il sostegno più basso fosse cresciuto dando luogo alla gambe. Tutto ciò non aveva propositi strutturali, e richiedeva molto lavoro supplementare, ma l´effetto è impressionante. Oggi, questa forma di estetica si trova nelle sedie della moderna scuola danese.
I seggiolini con le gambe svasate erano un altro elemento stilistico popolare usato dalla gente di tutte le classi, e le gambe cilindriche erano spesso lavorate così abilmente da sembrare tornite. Sedili di cuoio permettevano una confortevole seduta. Con l´introduzione del tornio nei tempi greco-romani, questo tipo di seggiolini divenne molto popolare e fu virtualmente prodotto in ingenti quantità.
I seggiolini offrono alcune indicazioni circa la condizione nell´antico Egitto. I seggiolini bassi potevano essere di 15 o 20 cm di altezza e secondo alcuni l´altezza poteva indicare lo status della persona proprietaria della casa.
Alcuni studiosi suggeriscono che le sedie originariamente evolsero dai seggiolini mediante l´aggiunta dello schienale. Altri notano che anche se i primi letti dinastici e sedie erano entrambe bassi fino a terra e che la parola egiziana per tavolo, troni, e letto era la stessa in quel tempo, pertanto si sospetta che le sedie evolsero dai letti.
Semplici sedie dalle gambe dritte con schienali erano in uso per i nobili o alti ufficiali della II Dinastia. Le sedie con braccia e schienale erano usualmente chiamate troni. Normalmente, le sedie seguivano due disegni: gambe di animali - o gambe dritte, ognuna con o senza braccia. Queste braccia offrivano un´altra area decorativa per temi politici o religiosi.
Le classiche sedie con le gambe di animale egiziane sono datate XVIII Dinastia e sono rappresentate in molte pitture, sculture e esempi attualmente in mostra presso musei intorno al mondo. Sono un simbolo dell´estetica egizia con le sue eleganti proporzioni, raffinati decori, e totale integrazione di forma e funzione. Esse recano gambe feline, usualmente leonine. Lo schienale era inizialmente fatto di stuoie intrecciate in una sponda da sotto a sopra, spesso curvata seguendo il corpo umano. Le sedie quadrate avevano intrecci con fibre passate attraverso i fori trapanati nei lati. I cuscini avrebbero completato l´insieme.
Esempi di casse e cassapanche si datano almeno al Pre-dinastico e usualmente erano fatte di legno o canne. Servivano ad una grande varietà di scopi, sia per la conservazione generale e per contenitori specializzati come gli scrigni per toilette o per cosmetici, o per contenere gioielleria o specchi. Scatole per la conservazione più grandi o cassette avevano oggetti ed altri beni sia per i vivi che per i morti. E naturalmente, un´intera categoria di casse era disegnata per l´oltretomba, variando dalle casse per seppellimenti come bare o sarcofagi, a quelle per vasi canopi (che conservavano gli organi mummificati del defunto).
Alcuni studiosi ritengono che tra la I e la II Dinastia, il design e la forma di queste scatole mutò grandemente, più che ogni altro tipo di mobilio. Le prove provengono quasi interamente dalle pareti delle tombe del periodo. Le pareti mostrano scatole piane e rettangolari dipinte per ricordare l´ebano e altri rari legni, con i loro contenuti chiaramente dipinti e riprodotti sulla scatola. La gamma dei contenuti varia dagli attrezzi per lavorare il legno, a quelli per misura e peso, così come le scatole da gioco con larghi compartimenti centrali contenenti tre leoni colorati d´avorio e leonesse, ognuno montato su una base di legno colorato.
Dalla sofisticata tomba della Regina Meresankh III, moglie di Khafre e nipote di Khufu, viene l´immagine di un semplice cassa con bordi arrotondati. Dalla sua tomba proviene anche un´antica scatola concava una forma che sarebbe durata per millenni. La sua tomba mostra anche il primo esempio di due portantini che recano una cassa con maniglie da trasporto sul davanti e sul dietro.
Anche se le forme di base delle casse e delle scatole era stata ben esplorata per la fine dell´Antico Regno, ogni periodo successivo nella storia egiziana ha aggiunto la sua interpretazione personale. Le scatole per gioielleria ricevevano speciali cure e per il Medio Regno, cominciarono ad apparire scatole a scompartimenti con due sportellini scorrevoli. Gli scompartimenti talvolta nascondevano degli specchi.
Gli armadietti, fatti di assicelle verticali o di assi, evolsero in sofisticati design con forme di piloni che raffiguravano gambe intarsiate e cornici incavate con forme varie. Gli armadi usualmente avevano un reparto alto ed uno basso con porte a cerniera. Nella parte alta, un paio di ante si aprivano per dare accesso al primo vano compartimento. Il davanti si apriva in una credenza ed era assicurata da cinte di legno scorrevoli attraverso cardini di bronzo, uniti uno sopra l´altro come le false porte nelle tombe.
L´arredamento egiziano evolse e preservò uno stile incisivo che durò per circa quattro millenni. Stilistico ma mai modaiolo, esso funzionava simultaneamente su molti divelli di praticità ed estetici. Un microcosmo della grandezza della civiltà, i suoi simboli, le sue forme e le sue mutazioni resero diversi gli egiziani. Per i disegnatori di oggi, esso offre una grande lezione di opulenza e controllo, semplicità ed eleganza, essenza senza tempo e modernità.
James H. Sibal ha effettuato scavi in Egitto ed Italia e insegnato alla Nuova Scuola per le Ricerche Sociali di New York. Ha conseguito una laurea in antropologia e studiato archeologia e storia dell´arte alla Columbia University. Ha focalizzato in Egitto il periodo classico e la trasmissione della sua cultura attraverso l´antico mediterraneo ed il mondo moderno.
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