Non smettono di meravigliare i resti dell´antica villa d´epoca romana detta dei Brutti Praesentes, in località "Madonna dei colori" presso Scandriglia: l´ultima campagna di scavi, chiusa da poche settimane, ha restituito ben ventotto frammenti scultorei, alcuni elementi decorativi zoomorfi e vegetali, un paramento di ciborio, degli ornamenti sacri d´epoca medioevale, una lastra d´altare, ma ciò che ha lasciato di stucco i giovani ricercatori è il recupero di alcuni giocattoli in osso. Si tratta di un elemento, quest´ultimo, piuttosto interessante per la ricerca storica in corso su Scandriglia ed il suo territorio per ciò che concerne il periodo tardo repubblicano ed imperiale.
È un´ulteriore conferma che indica l´esistenza nella romana Mefila, antica denominazione del paese, di un elevato tenore di vita, in particolare nella villa dei Brutti Praesentes, e soprattutto di un fiorente mercato urbano, poiché oggetti simili appartenenti alla stessa epoca sono stati recuperati solo nelle Gallie, in Grecia, nella lontana Turchia e in Egitto. Né possiamo dimenticare che gran parte dei fondi agricoli fuori città erano quasi totalmente in mano alla ricca famiglia senatoriale degli Scandillii, da cui prese successivamente il nome il paese moderno. Come non possiamo dimenticare che in località Monte Calvo, in seguito ad accurati scavi archeologici effettuati nel 1824, furono ritrovati i resti di una sontuosa villa romana risalente al I secolo d.C., quasi con certezza: con ulteriori studi si è stabilito che fosse la villa imperiale di Nerva (96-98), e che lo stesso territorio, nel corso di altri scavi ha restituito numerosissime statue marmoree ben conservate. Parte di queste opere sono attualmente esposte al museo Borghese di Roma, altre al National Carlsberg Glyptotek di Copenaghen.
L´attività di scavo appena conclusa in località Madonna dei Colori, rientra nell'ambito di un programma di collaborazione tra Soprintendenza, Comune di Scandriglia ed Università Agraria di Ponticelli. Le indagini archeologiche e territoriali dirette dalla dottoressa Giovanna Alvino sono state avviate nel 1998, al fine di riportare in luce il grande complesso abitativo di proprietà della famiglia dei Bruttii Praesentes.
Tornando all´ultima attività, i ricercatori hanno scoperto e rilevato anche l´impianto termale della villa che consta di una vasca di raccolta dell´acqua e di un ambiente limitrofo in cui avveniva il bagno vero e proprio; di quest´ultimo è stato messo in luce il calpestio originario e le tubazioni di servizio.
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