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10 Febbraio 2004 ARCHEOLOGIA
Ansa
Nel profondo blu c'è ancora molto da fare
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PALERMO - ''Attendiamo solo la firma dell' accordo con la Tunisia per andare a caccia dei compagni del Satiro Danzante''. Lo ha annunciato l' archeologo Sebastiano Tusa nel giorno dell' insediamento a Palermo della Soprintendenza del mare, la prima in Italia, istituita in Sicilia per valorizzare il patrimonio archeomarino della area sud del Mediterraneo. Accanto alla ricerca di altri capolavori come il bronzo attribuito a Prassitele, per ora esposto in Giappone, parlando con i giornalisti il neo-sovintendente ha tracciato un calendario delle prossime attivita' nei fondali mediterranei, che prevede puntate in Libia ed in Turchia. ''Nell'area del Mediterraneo la Soprintendenza del Mare continuera' la sua missione in Libia - dice Tusa - per il recupero di una imbarcazione veneziana, e verra' avviata anche una campagna in Turchia''. ''In Sicilia sono molte le campagne gia' in programma - ha proseguito il sovrintendente - tra queste c' e' il recupero di elementi architettonici sommersi nel mare di Marzamemi in provincia di Siracusa. A Levanzo invece verra' presto avviato lo scavo in localita' Calaminnola, dove si trova il relitto di una nave ellenistica del terzo secolo avanti Cristo. L' imbarcazione non verra' recuperata, ma saranno istallate telecamere che consentiranno al pubblico dei musei di ammirarla''. Tra gli obiettivi della Soprintendenza c' e' anche la creazione di nuovi itinerari subacquei a Pantelleria, a Porto Palo, dove si trova una nave punica, e alle isole Egadi.

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