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1 Agosto 2004 ARCHEOLOGIA
AGI News On
Monte dell'Arca di Noè è nel Kurdistan iracheno
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Roma - Un errore di traslitterazione del testo biblico arcaico sarebbe all'origine dell'identificazione sul monte Ararat (Turchia) del luogo cui viene attribuito l'approdo dell'Arca di Noe': un approdo mitico che l'assirologo italiano Claudio Saporetti dell'Universita' di Pisa ha invece identificato nel massiccio del Pira Magrun, nel Kurdistan iracheno, dove si e' recato per coronare il suo progetto scientifico (e da dove ha anche lanciato un messaggio di pacificazione).

Le conclusioni di Saporetti, che interpreta con riscontri testuali e geografici il mito mesopotamico del Diluvio Universale, ripreso dopo parecchi secoli dall'estensore della Bibbia, sono pubblicate dalla rivista "Archeologia Viva" sul numero attualmente in distribuzione: la trascrizione corretta della parola "rrt" del testo originale dell'Antico Testamento (che non riporta mai le vocali delle parole) doveva essere Urartu, un regno nemico degli assiri, e non poteva essere Ararat, una montagna troppo lontana per essere citata dai testi assiri.

E "quando in epoca tarda (dopo Cristo) i Massoreti vollero dare vocali al testo ebraico consonantico - scrive Saporetti nel suo articolo - ignari dell'antica esistenza dello Stato di Urartu, potrebbero aver risolto il problema costellando il termine geografico con la vocale A, leggendo rrt non urartu, ma ararat.

Oltretutto, il testo biblico contiene la frase "sui monti dell'Ararat": un plurale - sottolinea Saporetti - che non e' giustificato dal fatto che l'Ararat e' un imponente vulcano isolato.

Curiosamente, prosegue l'assirologo italiano, anche Marco Polo, non certo riferendosi all'Ararat ma raccogliendo evidentemente leggende locali ancora vive al suo tempo, scrive: "In questa grande Armenia e' l'Arca di Noe', su di una grande montagna, nei confini meridionali verso Oriente, presso il reame che si chiama Mossul": la citta' di Mosul, l'Iraq settentrionale. "Ben altro che l'Ararat!", esclama Saporetti.