Si tratta di un impianto portuale in piena regola che - secondo gli esperti della soprintendenza archeologica dell' Umbria - poteva contare su una serie di ambienti destinati alla lavorazione delle merci che giungevano al porto ed al successivo smistamento nelle province dell'Impero.
La campagna di scavi 2003 nella zona, la terza, organizzata dalla Scuola di etruscologia e archeologia dell'Italia antica, ha riportato in superficie un quinto presumibile molo del porto, una canaletta di fattura particolarmente accurata e lunga circa 30 metri, una serie di ambienti al livello delle fondazioni.
In una stratificazione del terreno sono state anche trovate 23 monete romane di bronzo e una d'argento che possono essere ricondotte ad uno spazio temporale che va dall'eta'augustea a quella costantiniana.
Il terreno scavato nell'area di Pagliano ha restituito alla luce ceramica comune, vetri, tessere di mosaico e anfore. L' insediamento portuale, di cui ragionevolmente e' stata riconosciuta l'esistenza in eta' imperiale, fa pensare ad un' attivita' commerciale per via fluviale molto intensa, che abbracciava un ampio territorio da Arezzo fino a Chiusi. Si trattava probabilmente di un insediamento con residenze e ''tabernae'' nella zona.
A Pagliano transitavano dunque prodotti agricoli volti a incrementare il grande mercato romano e ceramiche destinate, una volta giunte a Roma, ad inserirsi in reti commerciali a scala mediterranea. Nei prossimi giorni prendera' il via la quarta campagna di scavo finanziata con i fondi ordinari del ministero per i beni e le attivita' culturali. Si prevede di ampliare l' area delle ricerche nella zona a ridosso del Paglia. E' qui - secondo le ipotesi di studio - che si concentravano le attivita' del settore produttivo destinate alla trasformazione delle materie prime di natura alimentare.
Una deduzione scaturita dal rinvenimento di una quantita' considerevole di macine da mulino. Altri saggi di scavo saranno aperti per verificare la presenza di una zona di culto all' interno dell' area portuale e di un centro di produzione di ceramiche. Entro la fine dell'anno saranno inoltre migliorati gli accessi alla zona per renderla fruibile al pubblico con il restauro delle zone maggiormente deteriorate, la creazione di percorsi di visita e la dotazione di informazioni illustrative.
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