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3 Giugno 2010 ARCHEOLOGIA
La Provincia di Como
San Lazzaro, tutto fermo dopo sette anni
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La chiesa di San Lazzaro rischia di crollare e l'acquisizione da parte del Comune (per la cifra simbolica di un euro) è rinviata a data da destinarsi. Il guaio è che Palazzo Cernezzi, dopo aver assicurato dal 2004 l'intenzione di acquisire l'edificio (nel 2005 il consiglio comunale votò un ordine del giorno che impegnava la giunta in tal senso) un anno fa aveva detto che «il futuro della chiesa di San Lazzaro è legato alle decisione dei proprietari e non al Comune di Como che da ormai due anni attende che gli stessi prendano formale posizione in merito alle cessione del bene per un intervento di restauro». Nel frattempo, però non è accaduto nulla e i privati non possono più nemmeno presentare il piano di recupero dell'area circostante (avrebbero dovuto farlo entro il 31 marzo). Persi anche i 60mila euro che la Soprintendenza aveva accantonato per finanziare in parte il restauro della ex chiesa.

San Lazzaro è un raro esempio di chiesa doppia: l'ospedale in cui trovavano ricovero i lebbrosi malsani (del 1186 le prime notizie) e la chiesa vera e propria fatta erigere da Fra Pietro da Marasco nel 1310. Del 300 sono anche gli affreschi che ora rischiano di andare persi definitivamente.

Il sindaco Stefano Bruni ha risposto in consiglio a un'interrogazione di Alessandro Rapinese (Area 2010) che chiedeva chiarimenti sull'acquisizione dello stabile.

«La proprietà è di un privato come tutta l'area circostante - ha detto il sindaco - e c'erano stati contatti tra il proprietario e l'amministrazione poiché il privato aveva intenzione di presentare un piano attuativo. Nella trattativa avevamo chiesto, oltre all'acquisizione a un euro, anche il sagrato e un cannocchiale con la veduta dell'edificio. Ci sono però due tipi di problemi: il non accordo tra proprietà e acquirente sul valore dell'area perché abbiamo dato l'ok a 3 metri cubi su metro quadrato anziché a 4 metri cubi. Tra l'altro la Soprintendenza ha posto vincoli per i volumi. Con noi erano d'accordo però adesso senza il deposito del piano di intervento non si può procedere. Il 31 marzo è passato e adesso si potrà intervenire in sede di Pgt». Rapinese ha replicato dicendo: «Sarò ancora di più sulle barricate perché questa amministrazione da anni dice che l'immobile è acquisito e invece siamo ancora in fase negoziale. Abbiamo perso i contributi della Soprintendenza e c'è il rischio che l'immobile crolli e a quel punto sarebbe impossibile da recuperare».

La vecchia chiesa di San Lazzaro era crollata nel 2003, poi era stata avviata una messa in sicurezza temporanea. Da allora non sono stati più effettuati interventi.

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