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17 Maggio 2010 ARCHEOLOGIA
Marco Gasperetti Corriere della Sera
È di Raffaello il dipinto dimenticato
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FIRENZE – La verità, dopo decenni di oblio, è arrivata dalle analisi scientifiche, ma anche dalla sensibilità artistica di un sovrintendente. Quella testa di donna, bellissima eppure dimenticata in un deposito di Modena perché ritenuta una volgare copia, è in realtà un dipinto di Raffaello. «Frammento superstite – dicono gli esperti – della prima redazione della Madonna della Perla, un capolavoro conservato al museo del Prado di Madrid, ma allo stesso tempo di grandissimo valore storico e artistico».

LE ANALISI - La conferma, di ciò che in un primo momento sembrava solo un velato sospetto, si è concretizzata nel laboratorio fiorentino Art-Test, grazie a all´equipe coordinata dalla restauratrice Lisa Venerosi Pesciolini. Analisi non semplici. «La tavola con il dipinto – ha spiegato la studiosa – è stata restaurata più volte nel '600 e nell´800. Le analisi effettuate sotto gli strati di restauro, che nei secoli hanno addolcito la figura rendendola più affine ai gusti del tempo, hanno potuto svelare il disegno originario di Raffaello».

LA CORNICE - Ma ancor prima delle analisi, il ritrovamento del Raffaello perduto si deve a un´intuizione di Mario Scalini titolare della soprintendenza di Siena e Grosseto e a interim delle socrintendenze di Modena e Reggio Emilia. È stato lui a trovare, ma meglio sarebbe dire intuire, il primo indizio. Cioè il tratto finissimo del disegno. «Decisiva per mettermi sulla strada giusta – ha detto il sovrintendente – è stata anche la bellezza della cornice secentesca. Troppo sontuosa per un dipinto di poco valore». Le analisi sono state finanziate dalla banca popolare dell'Emilia Romagna. La prima esposizione dell´opera sarà a Siena in una data ancora da stabilire.

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