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4 Maggio 2010 ARCHEOLOGIA
FABIO RUSSELLO Repubblica.it
Blitz a casa di un medico agrigentino
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AGRIGENTO - Aveva allestito nella sua abitazione un vero e proprio museo archeologico con reperti di vario tipo ed epoca, dalla statuina protostorica al vaso greco, fino alle figure di animali di età bizantina e del basso medio evo. A scoprirlo sono stati i carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio culturale di Agrigento. Così, un medico agrigentino è stato denunciato per ricettazione ma la sua posizione è al vaglio della Procura che sta indagando con il sostituto Giacomo Forte e il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo.

FOTO I reperti sequestrati

In casa del professionista sono stati trovati 930 reperti archeologici per un valore di mercato di almeno un milione di euro. Secondo il capo del nucleo tutela del patrimonio culturale dei carabinieri, il capitano Giuseppe Marseglia, si tratta del maggiore sequestro di reperti archeologici negli ultimi dieci anni in Sicilia. Il blitz è scattato nei giorni scorsi nell'abitazione del professionista. I reperti erano conservati in apposite teche per permettere la fruizione a lui e ai suoi ospiti. Quando i carabinieri hanno bussato alla porta il padrone di casa non ha opposto alcuna resistenza e ha consegnato senza problemi il suo museo privato.

I carabinieri stanno cercando di capire se il professionista sia una sorta di ricettatore che raccoglie il materiale dei tombaroli per poi piazzare i reperti nei grandi circuiti clandestini su cui si appoggiano i grossi collezionisti. Indagini sono infatti ancora in corso e non è escluso che nei prossimi giorni ci possano essere altri sviluppi. Tutti i reperti sequestrati sono stati consegnati alla Soprintendenza di Agrigento e - secondo quanto ha auspicato il comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri - non è escluso che nel museo civico che prossimamente dovrebbe essere riaperto dal Comune di Agrigento possa esserci una sezione dedicata proprio ai reperti ritrovati dai carabinieri.