
L´archeologo Robert Mason ha scoperto dei cerchi di pietre, degli allineamenti di pietre e ciò che sembrano essere tombe.
Si trovano nel deserto siriaco, vicino al monastero – in funzione ancora oggi – Deir Mar Musa al-Habashi (o Mar Musa, Monastero di San Mosè l´Abissino), famoso per i suoi bellissimi affreschi medievali.
Dagli strumenti di pietra trovati, è probabile che il sito risalga al Neolitico – cioè grosso modo tra l´8500 a.C. e il 4300 a.C., il che lo rende più antico di quelli dell´Europa Occidentale: da noi, infatti, le costruzioni megalitiche che usano la pietra cominciano all´incirca dal 4500 a.C.
Tre delle presunte tombe misurano 8 metri di diametro e ognuna di loro "ha una camera nel centro". Le mensole rinvenute suggeriscono che al di sotto c´è "qualcosa che vorresti sigillare dentro". Ognuna di queste strutture aveva vicino un cerchio di pietre di circa 2 metri di diametro (foto sotto).
È possibile che le strutture abbiano avuto un´altra funzione oltre a quella funebre: finora l´area è stata semplicemente rilevata. E comunque bisogna ancora lavorare per una datazione più precisa.
I resti di altre strutture sono stati trovati in un affioramento roccioso (una buona risorsa di selce), e nella valle sotto.
Dall´alto dell´affioramento roccioso si vedono poi gli allineamenti di pietre che non sono caratterisiche naturali e si diramano in diverse direzioni. Una di queste linee è "molto bizzarra" e serpeggia su verso una collina. Mason ha seguito la pista e ha scoperto che porta al "complesso di tombe più grande di tutti".
Questa struttura ha tre camere ed era probabilmente il luogo di sepoltura "per la persona più importante". Come già detto, non è sicuro che fosse una tomba, almeno fino a quando non cominceranno gli scavi.
Anche gli strumenti di pietra sono abbastanza inusuali. Non sembrano essere fatti con materiale del posto: la selce locale è bianca o rossa scura; questi sono invece chert marroni.
L´antropologo dell´Università di Toronto, Edward Banning, esperto del periodo neolitico, invita alla cautela sulle conclusioni prima di aver compiuto ulteriori ricerche sul campo.
E aggiunge: "Praticamente tutte le sepolture scoperte dagli archeologi in tutti i siti neolitici in quella zona del mondo provengono dall´interno degli insediamenti – persino sotto a pavimenti e case. Se le ´strutture con mensole´ fossero confermate essere strutture funebri, allora questo sito rappresenterebbe qualcosa di nuovo".
"È possibile che questo paesaggio identificato dal dr. Mason possa essere un esempio di pratiche funebri neolitiche fuori dall´insediamento, il che sarebbe molto interessante".
Questo spiegherebbe un mistero che gli archeologi hanno a lungo affrontato. Negli insediamenti neolitici è stato infatti trovato un certo numero di sepolture, ma questo non è però sufficientemente alto per la dimensione degli insediamenti in questione.
Perciò già da anni si supponeva l´esistenza di pratiche funebri di qualche genere al di fuori degli insediamenti.
Mason si chiede poi se i cerchi di pietra trovati non siano un primo esempio di ciò che saranno paesaggi come Stonehenge. Una sorta di eredità diffusasi dal Vicino Oriente all´Europa come è stato per l´agricoltura. "Abbiamo trovato qualcosa che non si era mai scoperto nel Medio Oriente", dice Mason.
Su questo punto però Banning è scettico. Dice che strutture di pietra sono state trovate in tutto il mondo, per esempio dei dolmen in Asia orientale. E comunque le popolazioni dell´Europa occidentale potrebbero aver sviluppato le tecniche indipendentemente da quelle del Vicino Oriente.
Afferma inoltre che dei rilevamenti satellitari avrebbero individuato cairn (tumuli di pietre) e cerchi di pietre in altre parti del Vicino Oriente, inclusi i deserti di Giordania e Israele.






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