GERUSALEMME – Un altro sudario. Dell´epoca di Gesù. Una squadra internazionale d´archeologi l´ha trovato mesi fa, negli scavi d´una tomba a Gerusalemme Est. Nel Campo del Sangue che, secondo il Vangelo, Giuda Iscariota si comprò coi trenta denari del tradimento e dove, poi, s´impiccò. L´hanno studiato a lungo col radiocarbonio, passato alla Tac come si fa coi pazienti complicati. Ne hanno esaminato spore e tracce di Dna. Alla fine le conclusioni, univoche, sono finite sull´ultimo numero di "PloS One", la rivista scientifica della Public Library americana: «Le parti di lenzuolo ritrovate, appartenenti a un sudario usato per seppellire le salme ai tempi di Cristo, rivelano per la prima volta che a Gerusalemme questi manufatti avevano un tessuto a trama molto semplice, ottenuta con l´uso soltanto di due fili intrecciati». La dimostrazione, secondo il team, che l´altro e ben più celebre sudario – la Sacra Sindone che ritrarrebbe il corpo di Gesù – sarebbe in realtà un falso: «L´ordito della Sindone, molto più complesso e con più fili, fu introdotto solo in epoca successiva».
LA RICERCA - Sopravvissute a secoli di bruciature, di polemiche sull´autenticità e di contese sulla proprietà, pronte a una nuova ostensione pubblica nel 2010, è ancora presto per dire se le certezze dei cristiani sul lenzuolo custodito nel Duomo di Torino usciranno scosse da questa nuova rivelazione. I ricercatori – israeliani, americani e canadesi della Hebrew University, di Sanford, dell´ University College e della New Haven University di Londra, dell´università del North Carolina e della Lakehead University – sono partiti dal racconto di Matteo e degli Atti degli Apostoli, per individuare il Campo del Sangue e l´antico cimitero di Gerusalemme, in aramaico Akeldamà. La tomba è spuntata vicino a quella di Hannah, il sommo sacerdote del Sinedrio che secondo il Vangelo finì per consegnare Gesù ai Romani. Apparterrebbe a un aristocratico, forse a un altro sacerdote: di sicuro, i resti delle ossa sono quelli del più antico malato di lebbra mai trovato, sepolto a una certa distanza dagli altri.
TRAMA E CONTROVERSIE - I frammenti di sudario, in cotone, furono filati a mano. E lì, dice il professor Orit Shamir, s´apre la nuova controversia. A differenza della Sindone - che ha soprattutto una torcitura a forma di zeta e una trama a spina di pesce, tipiche della Grecia o dell´Italia e comunque usate già in epoca medievale -, il nuovo sudario è d´una tessitura semplicissima, esattamente come s´usava nella Palestina del primo secolo dopo Cristo. Sono almeno quattro i resti di stoffa sepolcrale dell´epoca di Gesù, trovati negli ultimi decenni a Gerusalemme e dintorni. Già undici anni fa, nello stesso Campo di sangue, era stato rinvenuto un telo funebre (conosciuto come la Sindone di Akeldamà) che molti archeologi considerano un´ulteriore prova della non autenticità della Sindone di Torino: il lenzuolo del corpo è separato, rispetto a un fazzoletto che secondo la pratica dell´epoca serviva ad avvolgere il solo viso. Va detto però che tutti questi ritrovamenti mostrano orditi diversi, sia pure non complessi come quello torinese: forse a dimostrazione che non esisteva un solo tipo di sudario.
LA SINDONE - Entrata nell´iconografia e comparata ad altri teli conservati un po´ ovunque, dalla Spagna alla Francia, la Sindone fu dipinta da pittori d´ogni epoca e quando venne esposta a Torino l´ultima volta, nel 2000, fu meta di pellegrini d´ogni parte del mondo. Leggende e misteri ne accompagnano la storia, dalla credenza che fosse in realtà il Santo Graal delle tradizioni medievali, alle più fantasiose superstizioni esoteriche. La nuova Tomba del Sudario, spuntata dall´argilla di Gerusalemme, già finita nei dépliant dei turisti che calano per Natale, è facile prevedere che aprirà un nuovo capitolo.
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