Far vedere anche a chi non vede. Fra poco una delle opere d´arte più importanti del mondo, L´Ultima Cena di Leonardo da Vinci conservata nel refettorio di Santa Maria delle Grazie, potrà essere conosciuta e ammirata dai non vedenti. Entrando nel Cenacolo ripercorreranno le figure dell´affresco toccandole con le mani, per individuare la messa in scena voluta da Leonardo nel momento in cui Gesù pronuncia la fatidica frase «uno di voi mi tradirà», facendo precipitare nello sconcerto i suoi discepoli. Le posizioni dei corpi, le espressioni dei volti, gli oggetti e il cibo disposti sul lungo tavolo, verranno "visti" attraverso l´esperienza del tatto, mentre speciali audioguide spiegheranno senso, colori, storia, momenti dell´affresco, opera suggestiva intorno alla quale molti artisti si sono confrontati in modi diversi, da Andy Warhol a Peter Greenaway.
Una possibilità che diventerà presto realtà grazie alla riproduzione tattile dell´Ultima Cena, realizzata in collaborazione con il Museo tattile Anteros di pittura antica e moderna di Bologna e l´Istituto dei ciechi di Milano. Ma voluta dalla Fondazione CittàItalia, che raccoglie fondi tra i cittadini per il restauro di beni culturali a rischio e che quest´anno si è lanciata anche in una nuova avventura. «Abbiamo sempre raccolto denaro solo per restaurare opere d´arte fruibili a tutti — spiega Ledo Prato, segretario generale della Fondazione — Ora, proprio per questa ragione, abbiamo deciso che ogni anno effettueremo un intervento per consentire l´accesso al patrimonio da parte di persone diversamente abili». La riproduzione è un bassorilievo in resina bianca, lungo un metro e 10 per 50 di altezza («Non si poteva fare più grande perché la percezione tattile è migliore su superfici non troppo ampie», spiega ancora Prato), ed è già pronta. Manca solo il supporto e sarà installata, tempo un mese, proprio nel refettorio che accoglie il capolavoro.
«Sarebbe la collocazione migliore per consentire a chi non vede un contatto emotivo con l´opera vera», spiega il sovrintendente per i Beni architettonici, Alberto Artioli, che sta pensando proprio di sistemarla lì, in un momento in cui tutto il Cenacolo è sottoposto a un´opera di risistemazione per dare, con pannelli adeguati, più informazioni ai visitatori sul dipinto. L´operazione sarà conclusa entro il 9 novembre, nel decennale dei restauri de L´Ultima Cena, quando si terrà un convegno per fare il punto sul dipinto. La raccolta di fondi per il clone dell´affresco è prevista lunedì dalle 19 alla Triennale di viale Alemagna: nella serata, animata da Lucio Dalla e dall´attore Marco Alemanno, si potrà vedere la riproduzione, costata 30mila euro (ma tutta l´operazione, compreso il supporto che la sosterrà e le audioguide, arriverà a 50mila euro).
E si potrà anche farne esperienza con gli occhi chiusi, prima di partecipare all´asta battuta dal direttore generale di Christie´s, Clarice Pecori Giraldi. Tredici le opere d´arte contemporanea — numero non scelto a caso, tante quante le figure rappresentate da Leonardo — create appositamente dagli artisti per questa occasione e donate alla Fondazione: dalla 500 rivisitata da Bleu&Joy al tavolo Litighello di Marco Lodola, dalla cappa Elica per cucina trasformata in omaggio al Futurismo (Mario Sasso) all´innaffiatoio rielaborato con foglie di vite (Piero Gilardi).Tutti gli artisti hanno lavorato su un input: partire da oggetti di uso comune e trasformarli in opere artistiche molto tattili. L´operazione Milano si colloca all´interno della VI edizione delle Giornate dell´arte, la campagna di raccolta fondi della Fondazione in tutta Italia per il restauro dei beni: quali sono lo si può vedere nel sito di CittàItalia, mentre la donazione si può fare anche con un sms da un euro al 48584.
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