Monastir si trova nella più fertile pianura sarda, il Campidano, dista da Cagliari 20 km ed è facilmente raggiungibile poiché si trova in prossimità della SS 131.
Una serie di colline trachiandesitiche e di origine vulcanica, tra cui Monte Zara (m. 226) e Monte Olladiri (m. 235) attraversano il suo margine orientale mentre il resto del territorio e del tutto pianeggiante. Le campagne sono attraversate dal Riu Mannu e dal Riu Flumineddu.
Le prime tracce umane documentate nell´agro di Monastir risalgono al neolitico finale (3100-2900 a.C.) e sono state rilevate nelle zone di Monte Olladiri-Is Fogaias e Monte Zara-Sa Mitza Morta, la cui continuità abitativa è attestata fino al Medioevo.
L´attuale abitato sorse in epoca medioevale attorno ad una comunità di monaci camaldolesi. il termine Monastir, deriva dalla parola di origine bizantina monastero, tanto è vero che all´interno del paese si trovava sino a qualche decennio fa, nei pressi della chiesa parrocchiale, un edificio conosciuto come sa Domu de is Paras.
Monastir fece parte del Giudicato di Cagliari e fu compreso nella Curatoria di Parte Olla; in seguito al crollo del Giudicato di Cagliari passò, seppur per un breve periodo, sotto il Giudicato di Arborea e successivamente divenne un possedimento pisano. Dopo la conquista aragonese fu concesso in Feudo al Mercante Pietro Bellit ed in epoca sabauda andò alla famiglia Bou Crespi di Caldura che lo governò fino all´abolizione del feudalesimo.
Il territorio di Monastir vanta un patrimonio archeologico di notevole interesse tra i principali siti troviamo:
Is Aruttas: una piccola collina dove è ubicata una necropoli costituita da 5 Domus de Janas risalenti al 3200-2800 a.C.
Monte Olladiri dove giacciono i ruderi del castello medioevale di Baratuli (XII sec. d.C) che dominava gran parte del Campidano; alla base è situata Sa Mizta de su Guvernu che rivela parti in muratura di epoca medioevale. Nella zona sono identificabili anche i resti di alcune capanne prenuragiche e nuragiche.
Monte Zara: sito di notevole interesse per i numerosi ritrovamenti ascrivibili al periodo che va dal neolitico all´epoca romana (IV sec a.C.- III sec. d.C). Sono presenti n. 9 Domus de Janas di cui due poste l´una affianco all´altra e conosciute come "is ogus de Monti" visibili al visitatore anche dalla SS 131.
Scalinata monumentale ricavata dalla roccia e costituita da 60 gradini che portano all´Acropoli dove sono visibili due altari e due pozzi per la raccolta delle acque tutto di epoca nuragica.
Alla base si possono osservare edifici risalenti al IX sec. a.C. tra cui un grande edificio circolare adibito a diverse attività di lavoro, al cui interno è stato ritrovato un torchietto per la vinificazione del vino, finora unico esemplare del periodo nuragico rinvenuto in Sardegna.
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