VIBO VALENTIA - Settemila reperti archeologici sono stati recuperati dai carabinieri del Nucleo regionale tutela patrimonio culturale della Calabria nel corso di una serie di perquisizioni compiute in alcuni centri in provincia di Vibo Valentia. Nell'ambito delle attività è stato sequestrato l'ex Museo Civico di Nicotera. A seguito dell'operazione sono state denunciate tre persone in stato di libertà, per impossessamento illecito di beni archeologici. I militari del nucleo regionale, guidati dal capitano Raffaele Giovinazzo, hanno recuperato il materiale a seguito di perquisizioni effettuate a Cessaniti, Tropea e Capo Vaticano.
L'indagine, coordinata dalla procura della Repubblica di Vibo Valentia, dallo scorso mese di novembre ad oggi si è articolata in tre scaglioni e ha portato al recupero di beni archeologici e paleontologici illecitamente detenuti. Già a novembre i militari avevano perquisito la struttura museale di Nicotera dove avevano sequestrato 123 reperti archeologici e 593 paleontologici dopo avere rilevato la mancanza di atti autorizzativi da parte della struttura. Ad aprile, in seguito a perquisizioni domiciliari, erano stati sequestrati altri 6.600 di reperti provenienti da siti di Cessaniti, Nicotera, Ionadi, Capo Vaticano, Briatico, Tropea. I risultati dell'operazione sono stati illustrati ai giornalisti dal Procuratore della Repubblica di Vibo, Mario Spagnuolo, dal sostituto procuratore Enrica Medori, dal comandante del Nucleo tutela culturale Raffaele Giovinazzo e dalla Soprintendente archeologa della Calabria, Caterina Greco.
L'ex Museo Civico di Nicotera sequestrato dai carabinieri è un piccolo gioiello espositivo allestito nelle sale del Castello Ruffo. Al suo interno sono custoditi materiali di provenienza locale relativi ad un arco di tempo cronologico molto ampio che va dalla preistoria fino all'età medievale, coprendo un periodo dall'800 avanti Cristo al 400 dopo Cristo, tra cui i reperti relativi all'epoca arcaica in cui nella marina di Nicotera doveva trovarsi l'Emporion della colonia di Medma. Presente nel museo anche una raccolta numismatica e frammenti di ceramica medievale oltre a varie ceramiche romane del quarto secolo avanti Cristo. Esposti i resti fossili di mammiferi preistorici e un frammento di osso parietale di un bambino del tipo Neandertal, ma anche corredi dell'Età del bronzo finale della necropoli di Torre Galli e quelli dell'Età del ferro. Dalle tombe a fossa delle zone vicine provengono coppelle, fusaiole, pendagli bronzei, fibule e armi come lance e grandi pettorali. Raccolto in una delle sale anche materiale del sesto e quinto secolo avanti Cristo, proveniente dagli scavi della zona marina. Custodite nel piccolo museo anche statuette con soggetti mitologici, prodotte dalla scuola artigiana di Medma e di cui i pezzi più pregiati sono conservati nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.
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