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24 Febbraio 2009 ARCHEOLOGIA
pomerium
Osservatorio archeologico Pharus per segnalare situazioni di incuria o degrado del monumenti antichi e delle zone archeologiche
tempo di lettura previsto 3 min. circa

Il patrimonio archeologico italiano, ma non solo, è quotidianamente sottoposto a violazioni di ogni genere e ad un depauperamento continuo e logorante. Il caso Getty, ad esempio, ha sollevato il coperchio su una situazione allarmante, ove colossi come il Getty Museum di Malibu o lo stesso Metropolitan di New York hanno per diverso tempo acquistato, consapevolmente, reperti archeologici di altissimo valore esportati illegalmente dal nostro Paese, andando così a foraggiare ancora di più la già fortemente radicata ed endemica pratica dello sventramento delle tombe e delle strutture antiche.A tutto ciò si è aggiunta la possibilità di vendere materiali archeologici sulle aste on-line, ci si può ben rendere conto quindi di quanto possano essere grandi le dimensioni del problema. Ma non è tutto, purtroppo.

Un altro fronte da cui partono numerosi attacchi, forse ancor più letali, è quello amministrativo. Sta prendendo sempre più piede ad esempio la tendenza a costruire mega-parcheggi interrati nelle piazze dei centri storici delle città, mettendo in serio pericolo le strutture archeologiche (nella gran parte dei casi mai esplorate). Tutto questo all´inseguimento di una malintesa concezione di mobilità pubblica. A questo vanno ad aggiungersi tutta una miriade di problematiche locali, come permessi concessi dai Comuni per costruire strutture turistiche abbattendo rovine antiche, anfiteatri e tratti di basolato in condizioni di degrado oppure strutture antiche danneggiate per renderle "adatte" ad ospitare spettacoli moderni. Il tutto, è bene precisarlo, in un periodo in cui il Ministero dei Beni Culturali soffre di una cronica carenza di fondi, che rende difficile anche procedere alle opere di ordinaria amministrazione.

Le suddette situazioni vengono poste in essere in un contesto di assoluto silenzio mediatico (persino per il caso Getty), tenendo troppo spesso l´opinione pubblica all´oscuro di quanto accade, fattore che non concorre di certo ad una efficace salvaguardia del patrimonio. Tuttavia esistono numerosi giornalisti che hanno la sensibilità di scrivere, nella gran parte dei casi nella stampa locale, in merito ai disastri che sono costretti ad assistere. Si tratta tuttavia di interventi per forza di cose puntuali e comunque di non facile reperibilità.

Che fare dunque? L´Associazione POMERIVM ha curato la creazione di Pharus, un osservatorio archeologico on-line, proprio per supplire a questa grave carenza informativa e comunicativa.

Ci proponiamo quindi di proporre in modo ordinato e intuitivo un elenco il più possibile dettagliato dei numerosi abusi compiuti, in corso d´opera e previsti, per quanto riguarda l´intero territorio nazionale, e non solo. Raccoglieremo contributi dalla stampa e da tutte le altri fonti disponibili, caso per caso, in modo tale che chiunque, semplice cittadino, giornalista o (perchè no) amministratore pubblico, possa venire a conoscenza facilmente e velocemente di un problema. Confidiamo inoltre nell´intervento dei cittadini, molto spesso baluardo della tutela, a cui chiediamo di inviarci segnalazioni di eventuali situazioni di pericolo riscontrate da loro stessi, e saranno sicuramente gradite in tal caso anche eventuali immagini. Parallelamente alla crescita dell´Osservatorio cercheremo quindi contatti con altri enti ed associazioni operanti nel campo (PatrimonioSOS, Italia Nostra, FAI, gruppi locali) per concordare eventuali iniziative comuni e, nei casi più gravi e documentati, contatteremo direttamente il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri.