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20 Marzo 2003 ARCHEOLOGIA
cnn.com
Anche gli antichi britanni mummificavano i defunti
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Secondo un archeologo inglese, gli antichi britanni cominciarono a mummificare i loro morti circa nello stesso periodo in cui la pratica della mummificazione si diffondeva in Egitto.

Il dottor Mike Parker-Pearson ha scoperto, nella remota isola scozzese di South Uist, quattro corpi dell'età del bronzo che dimostrano evidenti segni di mummificazione.

I corpi, vecchi di 3000 anni, sono in assoluto la prima testimonianza di mummificazione in Gran Bretagna. In una nota informativa della BBC si parla di alcuni particolari della scoperta: "I corpi di Cladh Hallan giacevano sotto il pavimento di una casa dell'età del bronzo, in profondità sotto strati di gioielli, lampade e utensili in osso di balena, resti di animali."

Mentre gli egiziani usavano sabbia calda e sali naturali per preservare i loro morti dalla putrefazione e gli antichi peruviani conservavano i corpi dei defunti all'asciutto sui tornanti delle loro montagne, Parker-Pearson è convinto che i britanni usassero acidi naturali sprigionati dai depositi di torba.

Le fasce si sono decomposte, ma la prova della mummificazione viene proprio dai corpi, significativamente senza interiora: la datazione al carbonio rivela che il loro decesso risale a 600 anni prima dell'inumazione. Solamente la mummificazione avrebbe potuto prevenirne il processo di decomposizione.

"La donna, stranamente, tiene fra le mani due dei suoi incisivi. Questi corpi ritrovati nelle torbiere si distinguono per la loro pelle dura e la quasi completa assenza di ossa, che sono state erose e dissolte nel corso dei secoli dalle sostanze chimiche contenute nella torba."