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8 Dicembre 2008 ARCHEOLOGIA
Università del Salento
Convegno Nazionale di Archeologia Aerea
tempo di lettura previsto 4 min. circa

Il primo volo aereo in Italia fu compiuto dal francese LEON DELAGRANGE il 15 maggio 1908 a Roma, 5 anni dopo il primo decollo del leggendario Flyer dei fratelli Wright sulla spiaggia di Kitty Hawk nella Carolina del Nord.

L´anno successivo, sempre a Roma, il maggiore MAURIZIO MORIS, quello stesso ufficiale che aveva promosso l´istituzione della Sezione Fotografica del Genio Militare e che aveva accompagnato GIACOMO BONI nella sua prima ascensione in pallone aerostatico sul Foro Romano, presidente del Club Aviatori, si rese promotore di una importante iniziativa, invitando WILBUR WRIGHT per un´esibizione e per istruire due piloti italiani1.

Al grande entusiasmo con cui venne accolto l´evento, non ci fu un adeguato sviluppo e nessun giovamento nell´uso del nuovo mezzo aereo per applicazioni di tipo archeologico e non si ebbe alcuna iniziativa di rilievo. Dopo le prime applicazioni pionieristiche per la documentazione degli scavi del Foro Romano ad opera del Boni ed altre consimili immediatamente successive (Ostia, Pompei, Porto), questo genere di studi non ebbe l´evoluzione e la diffusione che sarebbe stato legittimo attendersi. Infatti, per vedere utilizzazioni di questo strumento efficaci e rigorose, se si fa eccezione di alcuni tentativi e studi di GIUSEPPE LUGLI, sarà necessario aspettare il secondo dopoguerra con le ricerche fondamentali di FERDINANDO CASTAGNOLI. Da questo punto in avanti il metodo, anche nel nostro Paese, raggiunta ormai la piena maturità, si diffuse grazie all´opera di grandi studiosi come JOHN BRADFORD, GIULIO SCHMIEDT, DINU ADAMESTEANU, NEREO ALFIERI, solo per citare i più famosi. Attualmente, in Italia, questi studi sono ben rappresentati, fra gli altri, dai centri di Fotogrammetria finalizzata e di fotointerpretazione archeologica presenti presso la Seconda Università di Napoli, l´Università di Siena e l´Università del Salento.

A 100 anni esatti da quella importante esperienza, legata alla presenza a Roma di uno dei fratelli Wright e testimonianza del grande entusiasmo che seguì l´invenzione dell´aeroplano, si vuole organizzare un primo Convegno di Studi sulle attività di ricerca legate all´Archeologia Aerea in Italia in questo ultimo secolo.

Il Laboratorio di Topografia Antica e Fotogrammetria (LABTAF) dell´Università del Salento, in collaborazione con il Laboratorio di Archeologia dei Paesaggi e Telerilevamento (LAP&T) dell´Università di Siena e con l´Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBAM-CNR) vuol far coincidere a questa ricorrenza l´organizzazione di un Convegno, con l´intento di fare il punto della situazione e di avviare un vivace scambio di idee e di dati, per confermare la validità e la vitalità di questo genere di studi.

Auspicando di poter dare un panorama abbastanza rappresentativo di quelle che sono le attitudini principali e le metodologie fondamentali che animano il panorama italiano, si vuole dare spazio a tutti i ricercatori delle varie tendenze, lasciando spazio anche ad interventi di giovani studiosi.

1 Il Club Aviatori di Roma, presieduto dal maggiore Moris, si recò in Francia e acquistò il Flyer IV per 25 mila lire, la stessa cifra venne data a Wilbur Wright come compenso istruttore. Wilbur giunse a Roma il 1° aprile 1909. Il 15 iniziarono a Centocelle (nei prati dove successivamente venne realizzato l´omonimo aeroporto militare) sotto gli occhi del re Vittorio Emanuele III e della regina Margherita i voli di addestramento dei primi due aviatori italiani: il sottotenente di vascello Mario Calderara e il tenente del Genio Umberto Savoja.

Nel panorama scientifico italiano è la prima volta che si vuole organizzare un incontro tra archeologi specialisti del settore, in modo da colmare una lacuna in questo ambito specifico della ricerca archeologica.

All´interno della Manifestazione saranno sviluppate quattro diverse sessioni:

- una prima sessione relativa alla storia degli studi, all´opera dei pionieri ed al materiale aerofotografico storico;

- una seconda sessione con contributi di metodologia ed applicazioni di fotointerpretazione archeologica e lavori di fotogrammetria finalizzata;

- una terza sessione in cui verranno presentati i progetti che attualmente in Italia prevedono l´impiego sistematico delle immagini aeree;

- una quarta sessione in cui verrà dato spazio alle applicazioni specialistiche legate alle nuove tecnologie di remote sensing, con esemplificazioni di casi di studio in Italia e all´estero.

È inoltre prevista una sessione poster.

La pubblicazione degli Atti del Convegno è prevista all´interno del 4° numero di "Archeologia Aerea. Studi di Aerotopografia Archeologica", il quale verrà interamente riservato all´iniziativa.

Il comitato organizzatore del Convegno sarà lieto di poter ospitare i contributi di quanti siano interessati all´iniziativa.

Scadenze

31 gennaio 2009 - Adesione (formale, con indicazione dell´Ente di appartenenza), accompagnata dal titolo dell´intervento e da un breve abstract (ca. 2000 parole).

15 febbraio 2009 - Pubblicazione elenco dei contributi accettati, suddivisi tra presentazioni orali (20-25 minuti) e poster.

30 giugno 2009 - Consegna definitiva degli articoli per gli Atti del Convegno è prevista per il; entro il 15 febbraio 2009 verranno inviate le norme redazionali e le specifiche tecniche sulle illustrazioni da integrare nel testo.

Marcello Guaitoli (marcello.guaitoli@ateneo.unile.it)
Giuseppe Ceraudo (giuseppe.ceraudo@unile.it)
Stefano Campana (campana@unisi.it)
Giuseppe Scardozzi (g.scardozzi@ibam.cnr.it)

Per informazioni e comunicazioni, e-mail di segreteria: labtaf@ateneo.unile.it