Primitivi strumenti di pietra ed altri artefatti scoperti presso il Circolo Artico, nelle desolate terre del Nord della Russia Europea, indicano la presenza di un gruppo di cacciatori che impiantarono campi nella zona circa 40.000 anni or sono- ben prima di quanto precedentemente ritenuto.
I ricercatori dicono di non avere sicurezza se i resti furono lasciati da Neanderthaliani o da moderni umani, ma la scoperta sarebbe significativa in ogni caso. Se fossero stati uomini di Neanderthal, si sarebbero espansi molti più a nord di quanto precedentemente pensato. Se fossero stati moderni umani, avrebbero viaggiato dal sud dell´Europa all´Artico in un periodo di tempo esageratamente breve.
In più, la sopravvivenza nell´inospitale ambiente di queste località suggerisce un livello di sviluppo sociale relativamente alto del tipo generalmente associato ai moderni umani, hanno riferito i ricercatori.
Gli scienziati hanno scoperto strumenti di pietra, ossa di animali ed una zanna di mammut, con scanalature incise mediante una pietra affilata. I ricercatori norvegesi e russi hanno usato la datazione al carbonio per concludere che gli artefatti dovrebbero avere circa 40.000 anni.
Si credeva fino a poco tempo da che gli umani non avessero raggiunto l´estremo nord fino allo stadio finale dell´ultima Era Glaciale, qualcosa come 13.000 o 14.000 anni or sono.
Eric Delson, professore di paleoantropologia al Lehman College di New York, e ricercatore al Museo Americano di Storia Naturale, ha detto che i reperti suggeriscono che gli antichi cacciatori "fossero culturalmente capaci di sopravvivere n un clima freddo per via di una combinazione d´abiti ed equipaggiamenti, di rifugi, controllo del fuoco e di una varietà di altre cose."
I Neanderthaliani erano creature corpulente con una fronte prominente e tozzi e possenti arti. Vissero in Europa e nell´ovest dell´Asia per qualcosa come 150.000 anni o più, prima di sparire circa 30.000 anni or sono.
La più antica prova fossile per un uomo anatomicamente moderno è databile a circa 130.000 anni or sono in Africa. Ci sono prove per un umano quasi moderno nel Vicino Oriente qualche tempo prima, circa 90.000 anni or sono. I moderni umani si diffusero attraverso l´Eurasia da 30.000 a 40.000 fa, e le ossa trovate nell´Europa centrale sono stata datate a qualcosa come 32.000 anni.
Gli artefatti descritti nello studio sono stati scoperti su una riva del Fiume Usa al circolo Artico, presso gli Urali. Quest´area non era coperta da ghiacci permanenti, e i cacciatori vivevano lì durante il periodo relativamente tiepido dell´Era Glaciale, ha riportato uno degli organizzatori la spedizione, John Inge Svendsen dell´Università di Bergen in Norvegia. In più, la temperatura media era almeno 18 gradi più rigida di quanto sia oggi.
Svendsen crede che questa parte della Russia fosse una steppa senz´alberi a quel tempo, e fosse popolata da renne, mammut e altri fonti di carne per gli antichi cacciatori.
Il più antico sito precedentemente documentato nella regione si trova a 185 miglia a sud-ovest, con artefatti più strettamente collegati ai moderni umani e fatti risalire a circa 28.000 anni.
"Anche se ci sono ancora molte domande a cui rispondere, gli artefatti illustrano sia la capacità dei primi umani di fare cose inaspettate, e sia il valore degli archeologi a ricercare anche in aree improbabili" dice John A.J. Gowlett, professore di archeologia all´Università di Liverpool.
Ma Richard Klein, docente di paleoantropologia alla Stanford University, sostiene che le prove sarebbero "piuttosto sparse". Ritiene infatti che "il primo elemento archeologico potrebbe essere casuale, il secondo potrebbe essere una coincidenza e solo il terzo o oltre potrebbe essere considerato come un fatto".
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