Roma - Programmi congiunti per lo studio e la valorizzazione delle aree archeologiche relative alla cultura dei Sabini del Tevere saranno realizzati dal Comune di Montelibretti e dall'Istituto di studi sulle civiltà italiche e del Mediterraneo antico (ISCIMA) del CNR.
L'annuncio è stato dato dallo stesso sindaco del comune sabino, Pasqualino Imperi, e dal direttore dell'ISCIMA, nel corso di un convegno sulla musealizzazione della Necropoli di Colle del Forno che si è svolto nei giorni scorsi a Montelibretti.
Nella zona, infatti, sono venuti alla luce, all'inizio degli anni'70, due antichi insediamenti di epoca arcaica (VII-VI secolo a.C.), del periodo cioè nel quale Roma iniziava quell'ascesa che la portò a diventare il centro di un vastissimo impero. Uno è Eretum, situato sulle estreme propaggini delle alture di Casacotta, centro reso noto da scritti di storici romani per il ruolo rivestito negli scontri con la Roma di epoca regia; l'altro, per il quale non è stato trovato alcun nome sulle fonti storiche, è situato sul versante del colle sul quale sorge il centro dell'attuale comune di Montelibretti, centro della Sabina tiberina a nord di Roma.
Qui, nella località detta Colle del Forno, furono trovate le tombe di guerrieri sabini, deposti con le loro armi, vissuti tra la fine del VII e il VI secolo a.C.; guerrieri sabini - come scrisse Massimo Pallottino nel catalogo della mostra che nel 1973 aprì il nuovo capitolo delle ricerche dei Sabini del Tevere – "di quell'ambiente e di quei tempi cui si riportano le tradizioni romane di età regia, a partire dalla saga dell'insediamento di Tito Tazio sui colli di Roma fino al racconto dell´immigrazione di Atto Clauso".
Nell'estate del 2003 l'Istituto del CNR che si occupa degli studi sulle civiltà italiche e del Mediterraneo - come ricorda il suo direttore, il prof. Francesco Roncalli - ha ripreso gli scavi (Colle del Forno è all'interno dell'area di ricerca dl CNR di Montelibretti). Ora sono previste nuove campagne con la partecipazione di studenti delle università italiane (Napoli, Pisa e Macerata) e la catalogazione e lo studio del materiale recuperato.
Nel progetto anche pubblicazioni scientifiche sulle nuove scoperte, la realizzazione - con la collaborazione del Comune - di un museo virtuale collegata alla musealizzazione della necropoli, di cui, al convegno di Montelibretti, Lucia Blasoni e Simona Rizzitelli, hanno delineato gli aspetti naturalistici.
Un incoraggiamento convinto e forte è venuto dal generale Roberto Conforti, ora dirigente dell'Area Musei, Archivi e Biblioteche della Regione Lazio, che ha anticipato che all'area della Sabina la Regione Lazio intende annettere una grande importanza per lo sviluppo della regione nel prossimo decennio.
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