Una fortezza etrusca eretta nello sforzo (inutile) di resistere agli attacchi dei romani, è stata portata alla luce ed esplorata per la prima volta in Italia. Si trova sulla vetta boscosa del rilievo collinare di Poggio Civitella presso Montalcino, in Toscana, ad una quota di 650 metri, ed è stata costruita sulle rovine di un villaggio risalente all´età arcaica. Si tratta di una scoperta di grandissimo valore storico ed archeologico: per oltre due secoli l´Etruscologia si è dedicata quasi esclusivamente alle tombe e agli abitati scavati nel secondo dopoguerra, mentre ora c´è la possibilità di conoscere a fondo una struttura di carattere militare. Gli scavi, iniziati nel 1993 dall´archeologo Luigi Donati, professore di etruscologia ed archeologia italica presso l´Università di Firenze, accertano la sua nascita in età ellenistica nel secolo IV a.C., dopo la fine dell´abitato sviluppatosi e scomparso nel secolo VI a.C.
Definito molti anni fa dal noto archeologo senese Ranuccio Bianchi Bandinelli «castelliere preistorico », il monumento risulta in realtà una fortezza etrusca territorialmente appartenente alla metropoli di Chiusi, che ha voluto la sua costruzione come difesa dai Romani, nel momento in cui è più aspro lo scontro tra Etruschi e i nemici tra la fine del IV e l´inizio del III secolo a.C. Lo scontro ha come esito finale il prevalere della città di Roma. Gli scavi, a cui collaborano numerosi studenti e l´associazione Ricerche e Studi Etruschi di Montalcino, si prefiggono di liberare l´intera struttura, i cui resti vengono quindi sottoposti a restauri conservativi e ricostruttivi. Il monumento è formato, sulla vetta, da una muraglia circolare, spessa intorno ai 4 metri, con un diametro di 40 metri circa e con un´altezza massima conservata di circa 2 metri, circondata da altre due cinte fortificate ellittiche. La tecnica utilizzata per la costruzione è quella a sacco, che prevede due paramenti fatti con le pietre provenienti dalle cave presenti sul posto ed ancora visibili, con all´interno pietrame e terra. Mentre le due barriere difensive esterne sono costruite con materiale deperibile composto da terra pressata e legname, ora ridotti a dei lunghi dossi di terra. Lo scavo dell´anello sommitale è ormai ultimato, pertanto questa parte della fortezza può essere conosciuta in ogni dettaglio. Ha una porta principale larga a sufficienza per consentire il passaggio dei carri, mentre sotto il pavimento corre una canaletta per il drenaggio a valle delle acque piovane, che cadevano nel piazzale interno. È presente anche una postierla (porticina d´emergenza), disposta sul fianco più inaccessibile della collina, che era utilizzata in caso di assedio in agguati al nemico o nell´eventualità di una fuga repentina.
La postierla consiste in un lungo e stretto corridoio, che doveva rendere più difficoltoso il passaggio ai soldati nemici, nel caso fosse stata scoperta. Delle pareti, originariamente di tronchi di legno oggi non resta nulla. Mentre è conservato il pavimento in lastre di pietra, che presenta all´esterno una soglia affiancata da un profondo buco praticato nel terreno per ospitare lo stipite in cui si incardinava la porticina di legno. Su un lato dell´ingresso interno della postierla si trova, infine, una piccola costruzione in pietra che doveva fungere da garitta per il soldato di guardia. A lato della porta carraia è, inoltre, disposta una larga rampa che consentiva alle truppe di accedere rapidamente agli spalti. Mentre al centro del piazzale interno è presente un edificio con più ambienti, che doveva essere utilizzato come alloggiamento della guarnigione, come magazzino e forse anche come rimessa per i carri. La fortezza di Poggio Civitella non è l´unica nella zona, ma è inserita in un complesso sistema difensivo di cui fanno parte altri siti d'altura fortificati. Questi sono tutti collegati a vista e strategicamente dislocati dalla metropoli di Chiusi presso i suoi confini territoriali, allo scopo di garantire la sicurezza difensiva dagli attacchi nemici. Il monumento è già visitabile. Il progetto di scavo di questa fortezza prevede in un prossimo futuro l´allestimento di un´area archeologica attrezzata, mentre nel 2005 nel museo di Montalcino verrà aperta una sezione archeologica che, accanto all´esposizione dei reperti ritrovati, prevede anche l´illustrazione degli scavi con pannelli e plastici.
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