
Una spedizione archeologica scozzese, operando con un budget ristrettissimo, ha scoperto un´antica città Egiziana, sepolta dalle sabbie del tempo.
La spedizione, dotata di un fondo di sole 10, 000 sterline l´anno per i suoi scavi presso Menfi, l´antica capitale faraonica, ha scritto una nuova pagina della storia egizia.
La città appena scoperta, situata presso le necropoli di Saqqara, a 15 miglia dal Cairo, è quasi certamente il luogo in cui gli operai che costruirono le piramidi vivevano con le loro famiglie.
La presenza di vasti templi, alcuni della dimensione di circa 200 piedi quadrati, un numero di tombe e l´insieme di piccole e grandi dimore, indica un luogo ove i ricchi vivevano fianco a fianco agli artigiani, una città "reale" che potrebbe offrire uno sguardo unico sulla vita egiziana, non influenzata dal glamour delle classi reali e aristocratiche.
La scoperta è un rilevante risultato per gli accademici e gli esperti che si recano periodicamente a lavorare nel vicino sito della Piramide a Gradoni di Djoser, la più antica nel suo genere, costruita 1000 anni prima delle strutture della Valle dei Re.
Ian Mathieson, archeologo di Edinburgo, e direttore del Progetto per la Ricognizione Geofisica di Saqqara, ha dichiarato: "Non credo che troveremo carri d´oro o favolose maschere faraoniche, ma in termini archeologici è una scoperta straordinaria; una città fino ad ora mai conosciuta, completa, e seppellita sotto la sabbia."
Tale è l´importanza della scoperta che il Supremo Consiglio per le Antichità in Egitto ha permesso agli archeologi di pubblicare i loro ritrovamenti, un onore riservato in genere alle scoperte di particolare significato.
Mathieson ha aggiunto: "Quel che abbiamo trovato ci dice che la città prosperò e si sviluppò a partire dall´Antico Regno –attorno al 25000 a.C.- attraverso il regno di Cleopatra, la fine delle dinastie tolemaiche, ed oltre la nascita di Cristo, fino a verso il 54 d.C.
"In termini di risorse, è miracoloso continuare a scoprire cose più significative, rispetto ai team francesi e tedeschi che spendono circa un milione di sterline l´anno, paragonate alle nostre 10 o 15 000.
"In termini economici, ci muoviamo dietro paesi come la Polonia e la Repubblica Ceca".
Gli scozzesi, che operano al sito dal 1990, sono finanziati dai contributi del Museo di Glasgow, dal Gerald Avery Wainwright Fund e dal Russell Trust.
Saqqara è la chiave finale per l´accesso al mondo dei faraoni e gli esperti ritengono possa probabilmente rivelare ancora artefatti di "incommensurabile importanza". E´ anche la locazione della Piramide a Gradoni, prototipo delle piramidi più note e più celebrate.
Il gruppo ha già scoperto artefatti di interesse mondiale, che si trovano attualmente esposti al Museo delle Antichità del Cairo. Ma fino ad ora, la possibilità dell´esistenza di una città era racchiusa nel riferimento di una singola riga nei documenti di Auguste Mariette e Jacques de Morgan, due archeologi che lavorarono al sito alla fine del XIX secolo.
Mathieson ha aggiunto: "Abbiamo trovato qualcosa di fondamentale ma abbiamo necessità di risorse per continuare gli scavi. Se c´è qualcuno in ascolto disponibile a finanziarci, si faccia avanti".
Il gruppo ha delineato i confini della città, che giace a circa 200 piedi di profondità nella sabbia, mediante un equipaggiamento di rilevazione geotermica. Dovrebbe misurare approssimativamente un miglio per tre quarti di miglio.
Gli scozzesi erano alla ricerca di una strada antica in grado di sostenere l´incredibilmente pesante carico di materiali da costruzione, necessari per le piramidi e le tombe.
Nel trovare la città, è stato risolto un altro mistero secondario che aveva incuriosito gli storici.
Mathieson ha continuato:"Invece di una strada abbiamo trovato un lago. Il materiale veniva trasportato su barche, e, sulle rive del lago, vi era una città.
"Nel passato, abbiamo scavato una pietra tombale, la più importante del suo genere al mondo, e si trova al Cairo. Chi sa chi giaceva al suo interno? Il potenziale è immenso. La piramide a gradoni è similmente di grandissimo significato."
L´area degli scavi è divisa in settori, ed assegnata a gruppi nazionali. Gli storici sanno che la gente che visse al sito era opulenta e socialmente avanzata come quella dei periodi più tardi.
Ad ogni modo, è questa la riprova che favolosi tesori potrebbero ancora giacere sotto le sabbie egiziane, e potrebbero attenderci scoperte di pari valore di quelle effettuate negli ultimi due secoli di archeologia.






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