Il ricercatore olandese Floride Asselbergs ha scoperto la conquista spagnola del Guatemala ritratta in una scultura indigena. Il pannello del XVI secolo è stato scarsamente indagato fino ad ora, ed offre uno sguardo dettagliato sulle battaglie e sul panorama. E´ una scoperta importante, in quanto relativamente poco è conosciuto circa la conquista del Guatemala.
Asselbergs ha studiato il Lienzo de Quauhquechollan, un pannello di più di due per tre metri dai Quauhquecholtechi, un popolo indigeno dell´America Centrale. Fino ai tempi più recenti, gli scienziati hanno ritenuto che la pittura rappresentasse le campagne di conquista dei Quauhquecholtechi e degli Spagnoli attraverso il Centro America. Ad ogni modo, i ricercatori hanno stabilito che il documento ritrae una campagna di conquista in Guatemala da parte del conquistatore spagnolo Jorge l´Alvarado, nel 1527-29.
In circa 1, 400 anni, i Quauhquecholtechi si stanziarono nella San Martin Huaquechula del giorno presente, lungo la costa sud-orientale di Città del Messico. Combattendo al fianco degli Spagnoli, i popoli indigeni speravano di liberarsi della tirannia degli Aztechi e di guadagnare una terra e delle ricchezze. Descrissero i loro successi militari in più in pitture come quella di Lienzo de Quauhquechollan.
Non molto tempo dopo, però, gli Spagnoli si imposero brutalmente su tutti i popoli dell´America Centrale, compresi i Quauhquecholtechi, che li avevano aiutati e spalleggiati.
La pittura ritrae un paesaggio con strade, fiumi e luoghi, cui sono associati eventi e battaglie. Forma un rapporto indigeno estremamente dettagliato e unico per un periodo altrimenti scarso di informazioni, e rappresenta nel contempo la più antica mappa del Guatemala. La pittura si trova nel museo di Puebla, Messico.
La conquista spagnola del Centro America è stata studiata essenzialmente usando i rapporti dei cronisti spagnoli. Le storie indigene e le pitture sono state finora pressoché ignorate; la prospettiva storica della conquista risente perciò della forte influenza filo-europea. Uno studio delle fonti indigene si rende pertanto necessario per ottenere un quadro più obbiettivo degli eventi durante la conquista.
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