
Un nuovo pezzo dello scafo del Titanic è stato trovato nelle profondità del Nord Atlantico, secondo la compagnia che possiede i diritti esclusivi per il recupero del famoso relitto.
La RMS Titanic Inc. ha reso noto che la sezione dello scafo di 30 metri si trovava incagliata in un massiccio campo di detriti, a più di 3000 metri sotto la superficie.
La scoperta giunge proprio nei giorni in cui un ricercatore presenta la sua nuova teoria sul perché la nave che portava 2227 persone, tra passeggeri ed equipaggi, colpì un iceberg quattro giorni dopo la partenza da Southampton - Inghilterra, alla volta di New York.
Il Professore Ingegnere della Ohio State University Robert Essenhigh aveva appena dichiarato, nel corso del meeting della Società Americana di Geologia di Denver, di ritenere che un fuoco particolarmente intenso, divampato su una pila del carbone di stoccaggio, ed i conseguenti tentativi di controllarlo, portarono la nave ad incrementare la sua velocità, mentre solcava le pericolose acque disseminate di iceberg.
Insieme, le due scoperte possono rivelare nuove informazioni riguardo le ore finali della nave, perché entrò in rotta di collisione con l´iceberg ed in che modo lo scafo giunse a spaccarsi.
I campi di detriti scoperti recentemente comprendono oggetti associati alla vita a bordo, come anche vari ponti, pianali, e oblò dello scafo. Dipingono un ritratto della decadenza che stride fortemente con l´originaria eleganza della lussuosa nave da crociera.
"La sezione scoperta è un´imponente pezzo della nave che si staccò dal mezzo del Titanic. Il suo peso supera le 90 tonnellate" ha spiegato Arnie Geller, presidente della RMS Titanic Inc.
La scoperta confermerebbe le speculazioni secondo cui la nave non si spezzò semplicemente in due metà, ma si divise in più sezioni mentre affondava.
Geller ed il suo team sperano di poter risollevare lo scafo e questo è uno dei loro più imminenti obbiettivi.
Seppure la sezione del ponte dovesse avere ospitato i passeggeri di prima, seconda e terza classe, Geller ha dichiarato che né lui né il suo team hanno mai trovato resti umani.
"La maggior parte dei passeggeri e dell´equipaggio aveva i giubbetti di salvataggio, e si trovava fuori dalla nave mentre essa affondava" ha spiegato. "Gli ingegneri che mantennero le luci accese, invece devono essere andati a fondo con il relitto"
Geller ha aggiunto che la pressione dell´acqua al sito del naufragio doveva superare il 41, 300 chilopascal, così sarebbe comunque davvero improbabile recuperare qualsiasi genere di resti umani.
La spedizione del 2004, che ha condotto a questa scoperta e che si è conclusa lo scorso mese, ha permesso alle squadre di recupero di contare per la prima volta su un veicolo per le profondità oceaniche, a controllo remoto, con braccia robotiche.
Il veicolo necessita di almeno due persone per operare: uno che controlli l´andamento del corpo del robot, e l´altro che controlli le sue braccia.
Il veicolo ha messo il team in condizione di scoprire reperti delicati all´interno del campo di detriti, come una bottiglia intatta di champagne ed una bottiglia del soft drink della Cantrell&Cochrane proveniente dall´Irlanda.
Questi oggetti, e molti altri, provenivano ristorante á la carte, modellato sul ristorante dell´Hotel Ritz Carlton di Parigi.
"Abbiamo trovato pareti di contenimento assolutamente spettacolari, placcate in oro, che includono tre installazioni francesi per l´illuminazione interna" ha spiegato Gellar. "Ci offrono una rappresentazione unica di come la sala da pranzo dovesse apparire agli ospiti che discendevano la grande scalinata".
Nell´ultima spedizione è stato trovato anche un bollitore elettrico per il latte, certo uno ritrovato di alta tecnologia per il suo tempo, usato probabilmente per il buffet del ristorante. Sono stati trovati anche un decanter di cristallo, pezzi di piastrelle turche dei bagni, parti di letti e probabili frammenti di bagagli di cuoio.
Tutti questi oggetti ed il resto del vascello, sprofondarono in meno di tre ore dopo che la nave di punta della White Star Line colpì un iceberg con la prua.
Nella nuova teoria di Essenhigh, un incremento nella quantità di carbone per il motore della nave avrebbe certo aumentato la quantità di vapore prodotta, e di conseguenza, portato ad un brusco aumento della velocità di crociera.
"E´ molto speculativo" spiega Essenhigh. "Questo [fuoco dal carbone di stoccaggio] era un problema cronico. Se il fuoco divampa in quella particolare posizione, è piuttosto difficile estinguerlo."






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