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11 Giugno 2003 ARCHEOLOGIA
Post-Gazette
Gli archeologi completano lo scavo dell´antica isola di Leetsdale
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Pittsburgh - Dopo circa tre anni di lavoro, gli scavi sono finalmente conclusi al sito di Leetsdale, lungo il fiume Ohio, che sta rivelando agli studiosi come vivevano i popoli locali circa 8 000 anni or sono.

Inizieranno quindi le analisi degli artefatti dissotterrati e dei dati raccolti.

Il sito, una sezione del Parco Industriale di Leetsdale che una volta era una lingua di sabbia sul fiume Ohio, contiene "il più profondo scavo stratificato del suo genere in Pennsylvania" ha dichiarato Frank Vento, un professore di geologia alla Clarion University.

Archeologi, geologi, botanici, geofisici e volontari hanno raccontato alla stampa il loro impegno nello scavo, che si è rivelato un tesoro di storia antica perfettamente preservato.

Questo poiché, la preesistente lingua di sabbia, che probabilmente divenne un´isola e quindi si congiunse alla terraferma, non era mai stata esplorata o scavata, e ciò ha permesso agli archeologi di individuare gli strati perfettamente segmentati. Inoltre, quando il sito venne inondato dalle acque, nuova terra si depositò sugli strati precedenti, fungendo da sigillo per tutto ciò che si trovava al di sotto.

"E´ un reale vantaggio che [gli strati] siano separati. Possiamo vedere dove cacciatori e raccoglitori scelsero di coltivare da soli il proprio cibo, e quando" ha dichiarato Patricia Miller, investigatore capo per la KCI Technologies di Mechanicsburg, la società che ha gestito le operazioni di scavo e si è occupata di redigere un comprensivo rapporto sul progetto.

Attorno al 21 di maggio, negli ultimi giorni di scavo, sono stati recuperati due attrezzi di pietra, che hanno indotto gli archeologi a continuare i lavori per un´altra settimana.

"Un artefatto piuttosto comune sembra servisse alla produzione di altri attrezzi di pietra" ha dichiarato Kurt Carr, capo divisione di Archeologia e Protezione per l´Ufficio della Pennsylvania per la Preservazione Storica. Si tratta di un cippo di pietra scalfito dagli intagli operati su esso, di punte di frecce e lance. "Non è un ritrovamento spettacolare, ma ci dice qualcosa riguardo gli abitanti del luogo."

Il sito è stato scoperto mediante una survey archeologica condotta dal Corpo di Ingegneri dell´Esercito del Distretto di Pittsburgh, che aveva dato inizio ad un progetto per ripristinare la Diga di Braddock. La diga era stata costruita sulle rive del Fiume Ohio a Leetsdale. Prima però di procedere con il progetto della diga, era necessaria una preliminare survey archeologica.

Gli scavi sono iniziati nell´autunno del 2000 sulla prima delle tre sezioni del sito, e hanno condotto alla scoperta della Harmony Brick Works, un´industria operativa dalla fine dell´800 agli inizi del ´900.

Mentre scavavano un´altra sezione del sito, gli archeologi hanno individuato la steatite, dischi di pietra saponosa, che non sono caratteristici della Pennsylvania sud-occidentale, ma che si trovano comunemente nella Pennsylvania orientale nel Maryland.

"La pietra saponosa è morbida e frequentemente usata per produrre coppe e contenitori" ha dichiarato Miller. I ricercatori ritengono che gli abitanti della parte orientale dello stato migrarono in quest´area. Nell´area è stata trovata una coppa di pietra calcarea del peso di circa 8 libbre e risalente a 3 000 anni or sono.

In agosto, sono iniziati i lavori dell´ultima sezione che doveva essere scavata. Sono stati rimossi alcuni metri di materiali industriali e sono iniziati gli scavi per giungere alla profondità di un metro e quindi un metro orizzontale, fino a che il sito è diventato approssimativamente profondo 18 piedi.

I ricercatori hanno determinato che le porzioni del sito variano dal Primo Periodo Woodland, dal 1100 a.C. al 200 d.C., ed il periodo Arcaico, dal 6000 a.C. al 1 100 a.C.

I periodi di tempo precisi non sono stati individuati poiché le analisi sono appena iniziate sui campioni di suolo estratti da ogni strato. I ritrovamenti iniziali degli archeologi si sono rivelati di terra rossa e ossidata con evidenze di fosse per il fuoco non profonde.

"E´ meraviglioso guardare queste aree e le differenti nuances che colorano gli strati di suolo, segni delle successive occupazioni" ha dichiarato Igor Nurabas, capo dello staff del KCI che è stato parte del progetto fin dal suo inizio.

Probabilmente saranno condotti esami comparati tra i livelli di inondazione per determinare come dovesse sembrare l´ambiente quando i vari gruppi etnici popolavano l´area. "Questo ci offrirà un ritratto unico nei cambiamenti del clima dall´ultimo scioglimento dei ghiacci al presente" ha dichiarato Vento.

Il museo di stato offrirà una documentazione di tutti gli artefatti trovati al sito, ed il gruppo di ricerca spera di poter creare una pubblicazione per raccontare nel dettaglio lo svolgimento delle operazioni, dalla sua concezione alla sua completa realizzazione